Chiuso da 20 anni, a Campocatino apre lo storico rifugio Calderari
Giornata di festa ieri per la sezione Cai di Frosinone. Al termine di un percorso iniziato immediatamente prima della pandemia, sono stati inaugurati i locali del rifugio Calderari di Campocatino, restituiti al Club Alpino Italiano dopo vent’anni di chiusura. Una cerimonia semplice ma emozionante quella tenutasi nello spazio esterno al rifugio, alla presenza del presidente del Cai nazionale Antonio Montani, alla sua prima uscita ufficiale ad una settimana dalla sua elezione, e del presidente regionale Amedeo Parente. Padrona di casa la presidente della sezione di Frosinone, Gioia Marzi, e con lei Paolo Sellari, già presidente della sezione e che aveva avviato questo percorso con l’intento di ridare vita ad un rifugio che da oggi potrà essere a disposizione dei soci e di tutti gli amanti della montagna. Bello che il rifugio sia stato adeguato alle esigenze dei diversamente abili, per consentire davvero a tutti di godere della bellezza dei monti Ernici. Significativa la presenza, a tal proposito, degli amici delle associazioni “Insieme” ed “Altri Colori” di Alatri, oltre che di quelli delle associazioni “La Sirena” e “Anche noi” di Frosinone.
Tutti insieme, prima del taglio del nastro, hanno preso parte ad una passeggiata sul nuovo sentiero LH di Campocatino, inserito nella nuova mappa aggiornata non soltanto con i sentieri ma anche con le grotte. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Guarcino, Urbano Restante, e la consigliera regionale Sara Battisti, che ha seguito e sostenuto attraverso la Regione Lazio, che ha dato il suo contributo, il restauro del rifugio. Toccanti le parole del presidente nazionale, felice di dare il via al suo mandato proprio sull’Appennino. “Sono montagne più basse delle Alpi – ha commentato – ma non per questo meno difficili e meno belle. E poi questo è il nostro futuro, con un turismo della montagna che anche nel centro e sud d’Italia deve essere scoperto al meglio”. Particolarmente emozionati Gioia Marzi e Paolo Sellari, che hanno creduto fortemente nel progetto di riqualificazione del rifugio. Una perla delle nostre montagne. E al termine dell’inaugurazione una festa per tutti, con un pranzo speciale organizzato dai soci del Cai. In quello spirito di accoglienza, solidarietà, amicizia e amore per la montagna che caratterizza da sempre il Club Alpino.
Redazione Digital