Compriamo prodotti della Ciociaria, a sostegno delle imprese del territorio
“Oggi 11 novembre è San Martino Patrono del vino, in questa giornata è tradizione assaporare il vino novello frutto di intensa fatica e di raccolta si spera proficua e dal ricavato impeccabile al palato – ha affermato Maria Lucia Belli, Fare Verde Frosinone – Nella giornata in cui ogni mosto diventa vino, si è soliti accompagnare al vino le castagne, frutto tipico di stagione. Gli agricoltori festeggiano e brindano con una Festa del Ringraziamento per la fine dei lavori agricoli. Si parla di riti e tradizioni ma anche di radici molto più profonde. Si narra infatti che il giorno di San Martino sui paesi dovrebbe splendere il sole e le temperature dovrebbero essere quasi estive, ricordando così a tutti la leggenda di Martino che così narra: l’11 novembre si trovava ad Amiens in Gallia nel cammino di ritorno verso casa. Nel bel mezzo di una bufera incontrò un mendicante rattrappito dal freddo e con un moto di generosità gli offrì metà del suo mantello. Dopo pochi attimi la pioggia smise di cadere, il vento si placò ed un bel sole fuoriuscì a riscaldare la temperatura. Oltre questa interessantissima digressione sulla vita, sulla leggenda e sulla tradizione, vediamo come è composto un grappolo d’uva. La vite è una pianta rampicante composta da grappoli formati dal raspo, dal penduncolo e dai pedicelli, si arriva quindi agli acini, le nostre piccole bacche. Il raspo nutre i grappoli attraverso un sistema di canali che trasportano le sostanze nutritive; quando il frutto sarà maturo questi stessi canali diventeranno lignei e conterranno i tannini che conferiranno al vino il suo caratteristico sapore. Nell’acino invece è possibile distinguere la buccia, la polpa e i vinaccioli.Quello che è importante dire sta soprattutto nel sottolineare la fatica e l’impegno messo dagli agricoltori sia ‘piccoli’ che “grandi” che rischiano di perdere il raccolto a causa di climi che si stanno sempre più facendo troppo caldi e aridi in estate e gelidi in inverno. Piantare una vite significa anche trattatare la pianta con il verderame e proteggerla da muffe e funghi (la peronospora e l’oidio). Un’attività intensa quindi a cui va reso onore. L’invito è quello di acquistare prodotti della nostra Provincia del frusinate e dei nostri comuni. Ancora meglio sarebbe (come già accade) permettere stand enogastronomici che possano valutare le nostre uniche e inimitabili eccellenze”.
Redazione Digital