Concorde, 20 anni fa l’incidente dell’aereo supersonico

«Concorde 4590 vediamo delle fiamme dietro di voi». «Qui Concorde, abbiamo un’avaria al motore 2». Sono da poco passate le 16:42 del 25 luglio 2000 e questo primo scambio tra la torre di controllo e i piloti del volo Parigi-New York segna l’inizio della fine dell’aereo supersonico. Due minuti e tredici secondi dopo il decollo il velivolo – un prodigio diplomatico -tecnologico in grado di viaggiare al doppio della velocità del suono – si schianta contro un hotel a sud-ovest dell’aeroporto. Muoiono 100 passeggeri (più di metà provenienti dalla Renania, in Germania), tre piloti, sei assistenti di volo e anche quattro malcapitati che in quel momento si trovano in albergo.

Nato da un progetto europeo, nel 1962, tra il governo francese e quello britannico, il Concorde era chiamato anche l’aereo dei vip: un decimo dei passeggeri, infatti, lavorava nello show business. E il biglietto non costava poco: circa 10 mila dollari. A bordo spazi ridotti, un grande frastuono, ma servizio d’alta classe, con i viaggiatori che venivano serviti con caviale e champagne. Il primo volo, anche se in ambito sperimentale, risale al 1969. Ci vorranno altri sette anni per fare entrare in servizio il velivolo supersonico. Lungo 62 metri e con quattro motori il Concorde era in grado di toccare a 2.179 chilometri orari. E così se in quel periodo per la rotta Parigi-New York gli aerei commerciali impiegavano sette ore, il jet richiedeva la metà del tempo. Dato il fuso orario i viaggiatori atterravano nella «Grande Mela» prima dell’orario di partenza dalla capitale francese. corriere.it