Conservatorio Frosinone, nuovi interpreti in concerto
Prosegue l’attività concertistica del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, con un nuovo appuntamento, il 24 febbraio alle 18 nell’Auditorium “Daniele Paris”. Questa volta i protagonisti sono due giovani e talentuosi pianisti, studenti del “Refice”, Cristiano Vecchi e Manuel Caruso. Il primo affronta la Sonata n. 2 op. 61 di Shostakovic, il secondo la Ciaccona di Bach-Busoni, la Ballata op. 38 di Chopin e le Variazioni sopra un tema di Paganini op. 35 di Brahms. La Sonata n. 2 op. 61 di Dmitri Shostakovich (1906 – 1975) è dedicata alla memoria di Leonid Nikolayev, professore al Conservatorio di Leningrado e insegnante preferito del compositore russo, che fu profondamente influenzato dalla scomparsa del suo maestro, avvenuta nel novembre 1942. La Sonata fu scritta nel 1943, nel mezzo del conflitto tra l’Unione Sovietica e la Germania nazista. La Ciaccona dalla seconda Partita in re minore per violino solo Bwv 1004 di Johann Sebastian Bach ha trovato nell’elaborazione pianistica di Ferruccio Busoni (1866 – 1925) una delle pagine più affascinanti del repertorio pianistico.
Lo scarto tra la forma originale e l’elaborazione concertistica per pianoforte risulta assai netto, ma la trascrizione segue anche qui leggi rigorose. Non è né una parafrasi del testo bachiano né una fantasia, ma l’ideale prolungamento delle virtualità stilistiche in esso latenti, amplificate e approfondite nel passaggio dal violino al pianoforte. L’intera vicenda creativa di Frédéric Chopin (1810 – 1849) è legata al pianoforte, per il quale ha scritto alcuni tra i più famosi capolavori di tutta la letteratura per questo strumento. Chopin fu il primo compositore ad attribuire il titolo di “Ballata” ad un brano strumentale. Il compositore fu affascinato dal carattere nazionalistico e insieme epico delle poesie del grande poeta romantico polacco Adam Mickiewicz, e probabilmente ispirato per le sue ballate da alcune sue poesie. La Ballata op. 38, pubblicata nel 1840, è basata sul contrasto fra due principali idee tematiche, che si riallacciano così alla dialettica propria della forma-sonata dell’età classica, sebbene in modo libero e originale. Il concerto è coordinato dalla professoressa Elisa Petone, in collaborazione con i professori Michele Francesco Battista e Carlo Negroni.