Conte prepara il ritorno, si accettano scommesse
di Biagio Cacciola
Ogni tanto tocca dare ragione alla Meloni quando dice che in questo governo il centrodestra è ostaggio del centrosinistra. Vedendo la composizione dei ministeri pare proprio di sì.
Forza Italia ha ministeri poco rappresentativi e senza portafogli. La Lega con lo Sviluppo economico esprime l’altra faccia della medaglia, cioè Giorgetti uno che non condivideva le posizioni di Salvini sia in politica interna che estera.
La maggior parte dei ministeri che contano sono in continuità col governo Conte: Esteri, Interni, Cultura, Sanità.
In economia Draghi la fa da padrone avocando a sé, tramite il fedelissimo Franco, tutta la gestione del Recovery Fund. Il tutto con una maggioranza in parlamento larga che può fare a meno dei consensi dei micropartiti come quello di Renzi, Bonino, Calenda.
Per quanto riguarda Renzi, che aveva innescato la crisi del governo Conte per ottenere qualcosa di concreto, per ora esprime solo un ministro del tutto ininfluente sulla politica del governo. In pratica si potrebbe parlare di un Conte ter ombra guidato da Mario Draghi. Ai Cinque stelle oltre ad altri ministeri è stato affidato, tramite un tecnico di valore, il fisico Cingolani, il ministero chiave della Transizione ecologica.
I due grandi temi che Draghi ha messo in cima alle priorità sono la pandemia e il Recovery Fund. Per il primo c’è il riconoscimento del buon operato del ministro Speranza, per il secondo c’è Draghi con tutta la sua esperienza da economista ed ex presidente della Banca centrale europea.
In prospettiva dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica e un cambio dell’infame legge elettorale si prospetta un ritorno di Giuseppe Conte in un ruolo strategico. Pronti a accettare scommesse.