Coronavirus Ciociaria, l’ing. Papetti a sostegno degli anziani
Ricerca continua, libera professione trentennale e una certa confidenza con i modelli scientifici. Intervistato dalla direttrice di Area C quotidiano, l’ing. Lorenzo Papetti in questi giorni di emergenza produce grafici a beneficio di tutti ma soprattutto degli anziani.
Conosciamo Lorenzo Papetti. «Nato a Veroli, 59 anni, svolgo la libera professione di ingegnere civile da oltre trenta anni; sono sposato e ho un figlio. Laureato nel 1989 in Ingegneria Civile sezione Trasporti; questo tipo di laurea prevedeva la costruzione di strade, ferrovie, porti ed aeroporti. Alla base di tutte queste attività c’era sempre lo studio statistico dei flussi di traffico. Molti esami che ho sostenuto durante il corso di laurea prevedevano sia la statistica applicata sia la graficizzazione dei dati rilevati e/o generati. La statistica, le tabelle ed i grafici, quindi, sono stati strumenti sempre presenti nella mia vita sia come studente che come professionista».
Da cosa nasce la sua ricerca? «In questi ultimi anni si è sempre più diffuso l’uso dei termini: inclusione o integrazione. Mi sono accorto, in queste ultime settimane, che questi termini sono quasi sempre a vantaggio dei giovani, di quelli che arrivano per la prima volta in Italia; tutto è partito da mia madre, 86 anni e da una zia di mia moglie, 81 anni che mi hanno chiesto, più volte, delucidazioni sui grafici e sui paroloni che vengono utilizzati in merito alla diffusione del Covid-19».
Sostegno agli anziani? «Ho dato informazioni ai miei suoceri, 75 e 74 anni e ad altri vicini di casa anch’essi anziani. Ho sempre percepito in tutte le richieste ricevute da queste persone anziane sia una grande paura del Covid-19 sia una grande difficoltà nell’interpretare i termini tecnici (spesso utilizzati nelle interviste a medici e/o scienziati) nonché i complicati grafici che descrivevano e che ancora oggi descrivono, l’andamento del contagio. Visto che molti dei nostri anziani sono stati esclusi dalla conoscenza dell’attuale epidemia del Covid-19 ho pensato che fosse giusto fornirgli tabelle e grafici facilmente comprensibili; il tutto accompagnato da chiare e semplici parole esplicative».
Cosa prevedono i suoi recenti grafici? «I miei grafici che ho iniziato a elaborare nei primissimi giorni di marzo, e che pubblico quotidianamente su Facebook sono la semplice descrizione visiva di tre parametri importanti utili a rappresentare l’andamento, a livello nazionale, del contagio da Covid-19:
– numero totale dei contagi in Italia (dall’inizio dell’epidemia);
– numero giornaliero dei nuovi contagiati;
– percentuale dei nuovi contagiati giornalieri sul totale dei contagiati».
Contengono perciò dati ma non previsioni? «Esattamente perché il Covid-19 è un virus nuovo che conosciamo poco, perché non sappiamo bene quali siano le modalità di trasmissione e se l’inquinamento e/o le condizioni ambientali e/o meteorologiche ne possano facilitare o complicare la diffusione, perché sembrerebbe che lo stesso Covid-19 sia mutante e, quindi, potrebbe cambiare le sue caratteristiche iniziali. Poi perché si è diffuso in pochissime settimane in tutto il mondo come mai, prima d’ora, qualsiasi altro virus precedente abbia mai fatto. Per tutti questi motivi, quindi, non si possono fare similitudini con altre pandemie recenti per poter giungere ad una proiezione statistica e, quindi, ad una previsione».
Quali fonti utilizza? «Sin dall’inizio ha sempre utilizzato i macro-dati che, a livello nazionale, la Protezione Civile comunica ogni sera in diretta TV.
Già dai primi giorni ho notato che veniva utilizzato un parametro numerico (quello degli attualmente positivi ) che mi sembrava inutilmente complicato».
Come è calcolato questo parametro? «Dal numero totale dei contagiati, a cui vengono detratti, ogni volta, i due valori numerici relativi ai deceduti ed ai guariti; così facendo si ha un parametro variabile (quello degli attualmente positivi ) che risente delle oscillazioni dei due valori suddetti (deceduti e guariti). A mio parere, statisticamente, questi dati non sono omogenei poiché i contagiati giornalieri sono dati attuali mentre i guariti ed i deceduti fanno riferimento a pazienti infettatisi nelle settimane precedenti. Per questo motivo ho deciso di redigere la mia tabella e i miei grafici facendo riferimento al dato dei contagi totali e dei contagi giornalieri. Per motivi di rispetto (per i deceduti e per i congiunti degli stessi) sto elaborando anche i dati dei decessi (tabella e grafici) ma li tengo per me e non li pubblico».
Quando è stato raggiunto il picco? «Dall’inizio ufficiale dell’epidemia 20/02/2020 si sono verificati due distinti picchi, 21/03/2020 picco dei contagi giornalieri, 6.557 casi, 27/03/2020 picco dei decessi giornalieri, 969 casi. Mi sembra utile precisare, infine, che i dati relativi ai giorni che vanno dal 18 al 23 maggio saranno essenziali per capire come procede il contagio.
In data 04/05/2020, infatti, c’è stato un inizio di riapertura e, considerando che il periodo di incubazione del Covid-19 è mediamente pari a circa 14 giorni, i primi dati sull’andamento dei contagi dopo la riapertura si avranno il (4+14) = 18 maggio».