Covid, quasi 900 morti in un mese raddoppiano i contagi in Italia

Casi settimanali raddoppiati, ricoveri in aumento: Sars-CoV-2 torna a galoppare, complici il freddo e la campagna vaccinale praticamente ferma. È la fotografia del rapporto di Fondazione Gimbe: dopo un mese (ottobre) di sostanziale stabilità dei nuovi contagi, da tre settimane consecutive la circolazione virale è in crescita. Confrontando le settimane 2-8 novembre e 23-29 novembre si osserva che il numero dei casi è aumentato da 26.855 a 52.175 (+94,3%), il tasso di positività dei tamponi dal 13,6% al 18,8%, l’incidenza settimanale da 46 casi a 89 casi per 100mila abitanti, mentre la media a 7 giorni è passata dai 3.469 casi/die del 2 novembre ai 7.454 del 29 novembre. Non solo. «Il numero dei contagi è largamente sottostimato perché il sistema di monitoraggio, dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria — afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe —. Da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale, dall’altro con l’utilizzo diffuso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata ai servizi epidemiologici solo occasionalmente». Fatta eccezione per la fascia 0-9 anni (in cui si registrano 20 casi per 100mila abitanti), l’incidenza aumenta progressivamente con l’età (dati dell’Istituto superiore di sanità): da 16 casi per 100mila abitanti nella fascia 10-19 anni a 177 negli 80-89enni, fino a 221 negli over 90. Per dare nuova spinta alla campagna vaccinale, unico strumento efficace per rallentare la corsa del virus (e soprattutto per proteggere anziani e soggetti fragili), le Regioni si muoveranno per intensificare le somministrazioni di vaccino anti-Covid (e antinfluenzale): è stato annunciato in occasione della Cabina di Regia convocata dalla Direzione generale della Prevenzione del Ministero della Salute. «Le Regioni hanno assunto l’impegno a potenziare tutte le azioni necessarie per implementare la vaccinazione di prossimità, attraverso open day e ponendo i medici di medicina generale, le farmacie e tutti i setting assistenziali nelle condizioni di aumentare la propria offerta vaccinale, provvedendo a una più efficiente distribuzione delle dosi di vaccino Covid e antinfluenzale» ha detto Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria. Aumentano anche i ricoveri in ospedale. Nel mese di novembre i posti letto occupati da pazienti Covid sono aumentati in area medica da 3.632 a 5.741 (+58,1%) e in terapia intensiva da 99 a 170 (+71,7%). Il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,2% in area medica e dell’1,9% in area critica. «Se in terapia intensiva i numeri sono esigui, dimostrando che oggi l’infezione solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute, richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti» dice il presidente Gimbe. Il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età: da 39 per milione di abitanti nella fascia 60-69 anni a 112 per milione nella fascia 70-79 anni, a 271 nella fascia 80-89 anni e a 421 negli over 90. C’è poi il capitolo dei decessi, che sono raddoppiati nelle ultime quattro settimane: da 148 (26 ottobre-1 novembre) a 291 (23-29 novembre), per un totale di 881. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i decessi riguardano quasi esclusivamente gli over 80: a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 negli over 90. È dunque fondamentale che anziani e fragili si proteggano, ma la campagna vaccinale va a rilento. Il tasso di copertura nazionale per gli over 60 è del 4,9%; quello degli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, del 7,4%. «La Fondazione Gimbe invita le Istituzioni a potenziare rapidamente la campagna vaccinale per anziani e fragili, oltre a rimettere in campo, ove necessario, misure di contrasto alla diffusione del virus — conclude Cartabellotta —. Alla popolazione rivolge l’invito a mantenere comportamenti responsabili: perché nei prossimi mesi il rischio è compromettere la tenuta del Servizio sanitario nazionale, già indebolito, in particolare per la grave carenza di personale sanitario». «Da inizio anno quasi 9mila persone sono decedute per Covid — ricorda Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali —. Presto potremmo avere una vaccinazione annuale e questo potrebbe facilitare l’adesione alla campagna vaccinale. Adesso serve un coinvolgimento quanto più ampio possibile dei pazienti a rischio, come anziani, malati cronici, pazienti immunocompromessi: oltre il 95% di questa popolazione ha una protezione nei confronti del virus che non è più efficace, in quanto l’ultimo richiamo vaccinale risale a più di sei mesi fa». corriere.it