Dante in Ciociaria, ecco dove alloggiava e tutti i riferimenti nella Divina Commedia
Dante in Ciociaria, ecco dove alloggiava e tutti i riferimenti nella Divina Commedia.
A 701 anni dalla morte di Dante diverse le iniziative in tutta Italia. «Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita». Secondo gli studiosi, il viaggio di Dante Alighieri nei meandri dell’aldilà iniziava proprio nella notte tra il 24 e il 25 marzo del 1300. È per questo motivo che oggi si celebra il Dantedì, istituito nel 2020 su proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini per sottolineare l’importanza delle opere del sommo poeta in Italia e nel mondo. Questa data è stata preferita al 14 settembre, giorno della morte avvenuta a Ravenna.
Ma dove alloggiava Dante nel suo soggiorno ad Anagni? Presso Palazzo Barnekow, nota dimora sita nel centro storico della città dei papi.
Anagni presente nel Canto XX del Purgatorio per il famoso oltraggio, passato per “schiaffo”, di Sciarra Colonna a papa Bonifacio VIII nel 1304. Monte Cacume Canto IV del Purgatorio non del tutto provato.
Altri riferimenti alla Ciociaria contenuti nella Divina Commedia, Ceprano e il fiume Liri che Dante chiama “il Verde”, per il giuramento di fedeltà, nel 1254, di Manfredi di Svevia a papa Innocenzo IV lì avvenuto, come si legge nel Canto XXVIII dell’Inferno. Il poeta fiorentino poi localizza il monastero di San Benedetto scrivendo “quel monte a cui Cassino è nella costa” ripetendo le parole di Gregorio Magno quando nei suoi Dialoghi scrive “Castrum namque, quod Casinum dicitur, in excelsis montis latere situs est” e cioè “la città, che è chiamata Casinum, è situata su un lato dell’alto monte” infine il fiume Liri torna nel Canto III del Purgatorio.
Redazione Digital