È morta Elena Curti, ultima figlia illegittima di Mussolini
Oltre ai cinque partoriti dalla moglie Rachele Guidi, Benito Mussolini ebbe altri figli per la sua intensa attività di seduttore dalle numerose amanti. Il più famoso, anche perché la vicenda è stata rievocata nel film «Vincere» di Marco Bellocchio (2009), è Benito Albino, nato dalla trentina Ida Dalser, che venne alla luce nel 1915 e venne anche riconosciuto dal futuro Duce, assumendone il cognome. Invece Elena Curti, scomparsa il 17 gennaio a 99 anni nella sua casa di Acquapendente (Viterbo), è rimasta sempre una figlia clandestina.
Elena, che era nata il 19 ottobre 1922 alla vigilia della marcia su Roma, era il frutto della relazione tra Mussolini e la sarta Angela Cucciati, moglie del capo squadrista milanese Bruno Curti. Come racconta anche Antonio Scurati nel romanzo «M. Il figlio del secolo», tutto cominciò nel 1921, l’anno in cui si scatenò l’offensiva violenta delle camicie nere, quando Angela si recò dal fondatore dei Fasci per sollecitare un intervento a favore del marito, incarcerato in seguito a scontri di piazza.
Elena Curti non seppe nulla della sua discendenza dal Duce fino all’età di vent’anni, quando la madre (poi morta nel 1978) le rivelò tutto una sera dopo cena. Le disse anche che Mussolini sapeva di essere suo padre. «Da quel giorno – confessò in seguito Elena – passai intere giornate a interrogarmi davanti allo specchio con le foto del Duce e del mio papà». In precedenza, raccontava sempre Elena Curti, aveva incontrato per la prima volta Mussolini nel 1929, a soli sette anni, all’inaugurazione di un’istituzione milanese. Il Duce le avrebbe sorriso e accarezzato i capelli, dopo aver guardato la madre. Elena aveva vissuto per oltre quarant’anni in Spagna con il marito Enrico Miranda, coraggioso pilota dell’aviazione militare morto nel 2008. Ed era tornata in Italia per stabilirsi ad Acquapendente intorno al 2000. corriere.it