È morta Shani Louk, la giovane tedesco-israeliana rapita da Hamas
Shani Louk era diventata da subito un simbolo della violenza di Hamas. Il suo corpo esanime sulla parte posteriore del pick-up guidato da terroristi che la esibivano come un trofeo, sequestrata mentre partecipava insieme a molti altri giovani al rave vicino al kibbutz di Be’eri, lo scorso 7 ottobre. Ora il suo nome si aggiunge alla lista degli ostaggi morti nelle mani di Hamas, uccisi – dalle bombe israeliane o dagli stessi terroristi – mentre si trovavano nei tunnel e nei palazzi di Gaza. Sarebbero già più di cinquanta. «Purtroppo ieri abbiamo ricevuto la notizia che mia figlia non è più in vita». L’annuncio arriva direttamente dalla madre di Shani Louk a Rtl. Li riporta Bild, che cita anche una conferma della sorella della giovane: ha scritto su Instagram di «dover annunciare con grande tristezza la morte di mia sorella». Manca ancora l’ufficialità da parte della autorità. Shani aveva 22 anni e aveva un doppio passaporto, tedesco e israeliano. Nelle ultime settimane la famiglia aveva fatto diversi appelli di aiuto al governo tedesco. Negli scorsi giorni la madre l’aveva riconosciuta in un video. «Mi è stato inviato un video dove ho potuto riconoscere mia figlia in un’automobile, priva di coscienza, insieme a un gruppo di palestinesi, mentre attraversava le strade di Gaza», ha detto in un videomessaggio Ricarda Lauk, che vive in Israele. La donna mostra nel video la foto della figlia, chiedendo di avere sue notizie. Il cugino aveva riferito al Washington Post di averla riconosciuta «dai tatuaggi». corriere.it