È morta Tina Turner
È morta Tina Turner. La leonessa della musica, tra le più acclamate interpreti della scena rock mondiale, aveva 83 anni. Ne ha dato notizia su Twitter la giornalista inglese Stephanie Rendall. La sua carriera — irripetibile — ha segnato generazioni oltre che il corso della musica della musica contemporanea, con dodici Grammy Awards vinti in una carriera lunga cinquanta anni. «Con grande tristezza annunciamo la scomparsa di Tina Turner — si legge sulla pagina della cantante — . Con la sua musica e la sua sconfinata passione per la vita, ha incantato milioni di fan in tutto il mondo e ha ispirato le stelle del domani. Oggi salutiamo una cara amica che ci lascia la sua più grande opera: la sua musica. Tutta la nostra più sentita compassione va alla sua famiglia. Tina, ci mancherai tantissimo». Firmato Peter Lindbergh. La cantante, spiega il portavoce, «è morta serenamente dopo una lunga malattia nella sua casa di Kusnacht vicino a Zurigo, in Svizzera». Quando aveva solo dieci anni, la cantante era entrata nel coro della chiesa dove suo padre faceva il pastore. Poi, l’incontro che segnò il suo destino: quello con Ike Turner. Nel 1958 i due registrano il brano Boxtop che segna il debutto discografico oltre che l’inizio del loro amore, coronato nel 1960 dal matrimonio. Sono gli anni del successo ma anche del dolore, perché se da una parte Turner inizia a macinare successi con brani come «Proud Mary», «River Deep – Mountain High» e «Nutbush City Limits», in quello stesso periodo il suo rapporto con Ike si rivela non sano per i pesanti e ripetuti abusi di lui. Dopo la fine del matrimonio, sembra iniziare per la cantante anche il declino artistico: tra il 1974 e il 1979 pubblica quattro album da solista per la United Artists ma non entrano in classifica. Poi, la rinascita. N el 1983, anche grazie all’intercessione del suo amico e fan David Bowie, pubblica una cover di «Al Green Let’s Stay Together» che ottiene un grande successo ma la consacrazione arriva nel 1994 grazie all’album «Private Dancer» che arriva a toccare la cifra monstre di oltre venti milioni di copie vendute in tutto il mondo, includendo singolo come «What’s Love Got to Do with It», ad oggi l’unico singolo di Tina Turner arrivato alla prima posizione negli Stati Uniti. Quando aveva solo dieci anni, la cantante era entrata nel coro della chiesa dove suo padre faceva il pastore. Poi, l’incontro che segnò il suo destino: quello con Ike Turner. Nel 1958 i due registrano il brano Boxtop che segna il debutto discografico oltre che l’inizio del loro amore, coronato nel 1960 dal matrimonio. Sono gli anni del successo ma anche del dolore, perché se da una parte Turner inizia a macinare successi con brani come «Proud Mary», «River Deep – Mountain High» e «Nutbush City Limits», in quello stesso periodo il suo rapporto con Ike si rivela non sano per i pesanti e ripetuti abusi di lui. Dopo la fine del matrimonio, sembra iniziare per la cantante anche il declino artistico: tra il 1974 e il 1979 pubblica quattro album da solista per la United Artists ma non entrano in classifica. Poi, la rinascita. N el 1983, anche grazie all’intercessione del suo amico e fan David Bowie, pubblica una cover di «Al Green Let’s Stay Together» che ottiene un grande successo ma la consacrazione arriva nel 1994 grazie all’album «Private Dancer» che arriva a toccare la cifra monstre di oltre venti milioni di copie vendute in tutto il mondo, includendo singolo come «What’s Love Got to Do with It», ad oggi l’unico singolo di Tina Turner arrivato alla prima posizione negli Stati Uniti. Tina Turner è diventata così una superstar venerata in tutto il mondo, che ha ispirato milioni di persone attraverso la sua storia personale e le sue canzoni. La sua eredità musicale è una raccolta di alcune delle canzoni più conosciute di tutti i tempi. Artista tra le più amate al mondo per grinta e temperamento oltre che per una voce inconfondibile, in Italia ha realizzato un duetto con Eros Ramazzotti, nel 1993, per il brano «Cose della Vita». Immediato anche un commento da parte della Casa Bianca che ha parlato di una «perdita enorme». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, dopo avere appreso la notizia «molto triste» della morte della cantante, poi definita «un’icona musicale». corriere.it