Emergenza-Niente strette di mano, torna di moda il saluto romano

Mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone, salutarsi da lontano senza baci, abbracci o strette di mano, evitare i luoghi affollati, non uscire anche se si ha soltanto un po’ di febbre e non c’è alcun sospetto di aver contratto la malattia, rimanere a casa se si hanno più di 75 anni oppure 65 ma non si è in buona salute. Quasi due settimane dopo l’esplosione dei contagi da coronavirus in Italia, il governo decide nuove regole per cercare di fermare la trasmissione del Covid-19.

Torna di moda allora il saluto romano, saggiamente usato nell’Impero che si estendeva dalla Gran Bretagna al Medio Oriente, al fine di evitare contagi ed eventuali epidemie. Lo descrive argutamente il poeta Carlo Alberto Salustri alias Trilussa in una sua opera.

Il Saluto Romano

Quela de da’ la mano a chissesia
nun è certo un’usanza troppo bella:
te po succede ch’hai da strigne quella
d’un ladro, d’un ruffiano o d’una spia.

Deppiù la mano, asciutta o sudarella,
quanno ha toccato quarche porcheria,
contiè er bacillo d’una malatia
che t’entra in bocca e va nelle budella.

Invece, a salutà romanamente,
ce se guadagna un tanto co’ l’iggene
eppoi nun c’è pericolo de gnente.

Perché la mossa te viè a dì in sostanza:
– Semo amiconi… se volemo bene…
ma restamo a una debbita distanza.

Redazione Digital