Entrano nudi nel supermercato e picchiano i Carabinieri, nel Lazio effetto rave party

L’onda lunga del rave party di Valentano, nel Viterbese, non si ferma, e la preoccupazione più grande, adesso, resta quella per i contagi da Covid, dopo l’allarme lanciato dall’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, che ha parlato di «situazione fuori controllo»: «Sicuramente ci sarà un aumento dei contagi». E se le forze dell’ordine continuano a fare i loro conti (tremila persone identificate, mille vetture, dieci persone segnalati alla prefettura di Grosseto perché in possesso di modiche quantità di stupefacenti, 60 grammi di hashish e cocaina sequestrati), il bilancio delle «intemperanze» è destinato ad aggiornarsi ancora.

Ci sono i due giovani residenti a Milano arrestati (ora ai domiciliari) per oltraggio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale: sono un uomo e una donna che di rientro da Valentano si erano fermati da alcuni parenti nella zona dell’Amiata, in provincia di Grosseto. La ragazza, in particolare, era in stato di agitazione, probabilmente per l’assunzione di alcol o droghe. 

Nonostante i tentativi dei militari di calmarli, i due hanno inveito contro di loro, aggredendoli fisicamente: per i due carabinieri lesioni per 10 e 15 giorni. C’è il 33enne di Novara fermato (e arrestato) dalla polizia di Arezzo vicino al casello di Chiusi con 7 etti di sostanze psicotrope, 4 etti di cocaina, 2 di marijuana e 1 di hashish, nascosti nella macchina (nel cofano dell’auto sono stati trovati anche un bilancino di precisione e numerosi involucri di cellophane con gli stupefacenti).

Ci sono gli otto «nudisti», uomini e donne, che si erano staccati dal raduno abusivo per andare a far la spesa in un supermercato di Manciano, senza indossare alcun indumento. «La gente è molto arrabbiata per questa disparità di trattamento tra i partecipanti al rave che hanno fatto ciò che volevano e i cittadini normali che devono rispettare le regole», aveva detto l’assessora al turismo Valeria Bruni. Ci sono quelli che alla fine del raduno hanno proseguito facendo i turisti nella Capitale, con tanto di foto ricordo sorridenti davanti alla Fontana di Trevi.

Ma resta soprattutto il mistero di come si sia potuto organizzare senza alcuna autorizzazione un maxi rave in tempo di Covid, durato sei giorni senza nessun distanziamento con migliaia di partecipanti, su un terreno privato, con libera circolazione di droga e alcol e una vittima, Gianluca Santiago, 24 anni, che si sarebbe tuffata nel lago di Mezzano per non riemergere. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha chiesto che situazioni del genere non si verifichino più (non sono state poche le polemiche, soprattutto del centrodestra, sul tempismo degli interventi sul posto). Per il prossimo rave appuntamento in Albania. Su Telegram e WhatsApp gli inviti cominciano a girare. corriere.it