“Faccio la doccia in 60 secondi mi insapono e mi risciacquo”, igiene e spreco di acqua

Fulco Pratesi, ambientalista della prima ora, fondatore del Wwf Italia, puntualizza: «Certe cose le dico dal 1979 da quando ho pubblicato un libro sull’ecologia domestica. È da allora che mi deridono, che dicono che non mi lavo». Pratesi è un ambientalista. Dal 1979 predica una sorta di castità igienica domestica, allo scopo di combattere gli sprechi di acqua. Anche a costo di fornire pubblicamente dettagli su comportamenti privati. Come appunto quelli della propria toilette. Di recente la predica, o il dibattito sul tema, si è allargato. A fare outing su come si lava il corpo è stato un altro ambientalista, il leader dei Verdi: Angelo Bonelli. Che parlando a Un giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha confessato, più o meno sulla falsa riga di Pratesi, di farsi la doccia rapidamente, senza spreco. «Ci metto al massimo 90 secondi ma anche meno, direi un minuto di abluzioni. Trenta secondi di insaponata e trenta di risciacquo». Si dirà (o si penserà): saranno fatti personali. Se non fosse però che il privato a volte può diventare fatto politico. Soprattutto quando, tanto per restare con i piedi a terra, in bagno, anche la doccia può essere la conferma che le differenze ideologiche esistono ancora. E che anche l’uso del rubinetto può marcare il confine tra destra e sinistra. Argomenta Bonelli. «Il contesto di un Giorno da Pecora è ironico. Mi hanno chiesto se facessi come Fulco che in un’intervista al Corriere aveva ribadito le sue regole di ecologia domestica. Ho risposto, in modo altrettanto ironico. Ma..». Ecco il punto. Bonelli azzarda un’ipotesi. Che dietro docce e sapone ci sia dell’ altro. «Non da oggi, c’è una certa destra che vuole farmi apparire come una macchietta. E che usa argomenti seri, come lo spreco di acqua, per portare avanti una battaglia politica che ha altri significati». Il riferimento è ad un articolo del quotidiano Libero, che ha ironizzato sul duello tra ambientalisti a chi si lava di meno. «Ci sono certi quotidiani che hanno un culto per la mia persona — continua Bonelli —, un giorno sì e l’altro pure mi citano. Sarà che gli sono simpatico. Ma io vedo una strategia precisa: con il machiettizzarmi, certa destra evita di affrontare le cose serie. Il rispetto del pianeta è una cosa seria». corriere.it