Fasti-Edizione da record, non scandalizza un po’ di pipì
Ventesima edizione da record. Questa sera calerà il sipario. Strade e piazze gremite di migliaia di persone rimandate ormai al prossimo anno. Boom di visitatori, biglietti staccati e ossigeno nelle casse comunali e dei commercianti. L’economia del paese non sopravvive solo con i Fasti ma è pur vero che la stessa economia locale necessita di una settimana di incessante e proficuo lavoro. Almeno certe attività.
Polemiche sollevate quest’anno a causa dell’urina di alcuni visitatori nel centro storico. Eppure la pipì è così ricca di storia.
La scienza afferma che i batteri trasformano l’urea presente nell’urina in ammoniaca; il poeta romano Catullo già conosceva il potere sbiancante dell’urina sui denti, di cui parla in uno dei suoi Carmina, segno che era una prassi adottata dai suoi contemporanei.
L’ammoniaca nelle urine veniva usata anche per sbiancare le toghe, aggiungendo la cenere per contribuire a sciogliere lo sporco accumulato sui tessuti. L’imperatore Vespasiano, consapevole del vasto utilizzo come detergente, impose la tassa sulla raccolta dell’urina nelle latrine pubbliche.
Durante i Fasti è sufficiente perciò turarsi il naso e godersi il teatro di strada. Non scandalizza della pipì lungo i vicoli.
Redazione Veroli