Fasti verolani, c’è sempre una parte da recitare
Edizione 2015 Fasti verolani, cala il sipario. La città lentamente si riprende dall’euforia dei giorni scorsi. Numeri alle stelle, boom di visitatori, biglietti staccati e ossigeno nelle casse comunali. Strade e piazze gremite di migliaia di persone rimandate ormai al prossimo anno. Guai a chi lamenterà desolazione nel centro storico. L’economia del paese non sopravvive con i Fasti ma è pur vero che la stessa economia locale necessita di una settimana di incessante e proficuo lavoro. Anche i cittadini avvertono il bisogno di questo evento, non a caso giunto alla sedicesima edizione. Vivendo a Veroli nei dodici mesi percepiscono la radicale trasformazione del paese e volentieri riscoprono angoli della città che diventano palcoscenici di strada. Il successo è della direzione artistica, dell’amministrazione comunale che in tre lustri ha investito sonoramente, dei volontari che hanno contribuito alla realizzazione del festival. Sono i giorni fasti di famiglie intere, di giovani spensierati, di commercianti indaffarati, di amori scoppiati, di teatranti professionisti e nostrani. Ma sono anche i fasti di chi beve sangria e di chi mangia fritti e pop corn, di chi mette i tacchi come fosse la prima alla Scala, di chi urla, di chi balla e di chi recita. Perché, per alcuni, c’è sempre una parte da recitare. Arrivederci al 2016.
G. F.
Foto: C. Tagliaferri