Febbre vomito e mal di pancia, morto in ospedale bambino di 4 anni
Mamma e papà disperati, la sorella di 6 anni e mezzo che aspetta il ritorno a casa del fratellino di 4. Ma il bimbo è morto la sera del 26 dicembre scorso in ospedale, il Maggiore, dopo il ricovero con febbre e vomito. Sarà l’autopsia disposta dalla Procura ed effettuata il 29 dicembre, a dare risposte sulle cause del decesso del piccolo. Il medico legale si è preso novanta giorni. Al quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, il papà ha raccontato il dramma. «Mio figlio ha iniziato a stare male la sera del 23 dicembre come anche la sorellina. Entrambi avevano vomito, febbre e mal di pancia, come capita a tanti bambini in questo periodo. E, infatti, quando il 24 dicembre siamo andati la prima volta al pronto soccorso, c’erano altri bambini in quelle condizioni. Ci hanno mandati a casa, dandoci solo degli integratori».
Mamma e papà sono stati rassicurati: «State tranquilli, non ha niente, è l’influenza». Tuttavia, la febbre continuava a salire, il bimbo peggiorava. Il giorno di Natale i genitori lo hanno riportato in ospedale. «Ci hanno chiesto come mai fossimo venuti – continua il padre -. Poiché il bambino non beveva, non mangiava ed era debole, gli hanno fatto la flebo e gli hanno dato la Tachipirina. Sia il 25 che il 26 dicembre hanno tenuto i nostri figli in osservazione. Lui peggiorava, gli hanno fatto gli esami del sangue, delle urine, poi una ecografia. Continuavano a dirci che non aveva niente, di stare tranquilli. Ma nella tarda serata del 26 è morto. Quando me lo hanno comunicato, mi sono messo ad urlare. Com’è possibile? Per il momento mi hanno dato una spiegazione a voce: mi hanno detto che il bimbo ha avuto una infezione improvvisa allo stomaco che gli ha fatto vomitare sangue. Stava male da giorni, perché non lo hanno capito subito?», si tormenta il papà. I genitori hanno deciso di portare la bimba alla Poliambulanza di Brescia. Il trasferimento è stato concordato e organizzato con il reparto. «Alla Poliambulanza sono riusciti a farla stare meglio – sottolinea il padre- . Ora è a casa, ma non parla. Aspetta il ritorno del fratellino». In una nota, la Direzione generale Walfare di Regione Lombardia, la direzione dell’Asst di Cremona , i medici e gli infermieri del reparto di Pediatria manifestano «il loro profondo sentimento di vicinanza alla mamma e al papà del bambino e a tutta la famiglia, consapevoli dell’immenso dolore che stanno vivendo». Viene assicurato che «l’interesse comune e prioritario è accertare le cause di morte con la massima trasparenza». Tant’è che il giorno stesso della morte del bimbo, l’Asst ha informato la Procura. «Come da prassi – conclude la nota- l’Asst di Cremona ha messo in atto, da subito, tutte le azioni utili a comprendere e analizzare lo svolgersi dei fatti, allo scopo di chiarire con rigore la correttezza del percorso di cura intrapreso. Per la stessa ragione, la Direzione generale Walfare di Regione Lombardia, in collaborazione con l’Ats Val Padana, assicura che verranno fatte tutte le verifiche necessarie per risalire con oggettività alle cause del decesso». corriere.it