Festival del Folklore in Ciociaria, ecco la sfilata nel centro di Alatri
Festival Internazionale del Folklore “Flavio Fiorletta”. Il prossimo 12 agosto la rassegna scatterà ufficialmente alle 17 con la sfilata lungo le vie del centro storico e il successivo taglio del nastro del sindaco Maurizio Cianfrocca. Proprio il sindaco, con il delegato alla Cultura Sandro Titoni e il confermatissimo direttore artistico Mattia Dell’Uomo, frontman del gruppo “I Trillanti” e al secondo mandato dopo il successo dello scorso anno, hanno presentato la 52^ edizione del Festival in conferenza stampa: “Si tratta di uno degli eventi più importanti della nostra città. Anche quest’anno la direzione artistica è affidata a Mattia Dell’Uomo perché abbiamo iniziato un percorso ambizioso con la consapevolezza che ogni manifestazione può essere migliorata. Consiglio a tutti di vivere quest’esperienza come feci anche io da ragazzo in qualità di accompagnatore. L’interazione tra culture è uno degli aspetti più belli. Sono felicissimo delle tante richieste che stanno arrivando per partecipare all’organizzazione come volontari”, ha commentato Titoni.
Cianfrocca ha colto l’occasione per un primo bilancio dell’estate alatrense: “Il Festival del Folklore è il clou di una scaletta di manifestazioni ininterrotta, iniziata già dalle vacanze pasquali e che proseguirà fino a settembre. Ringrazio per l’impegno costante sia il consigliere Titoni che l’Ufficio Cultura. Il Festival sarà preceduto da Alatri Jazz e dall’International Folk Children “Luigi Di Vico”. Siamo al centro delle attività culturali e turistiche della Provincia grazie a un palinsesto vario per tutti i gusti e le età tra sport, rassegne, concerti e rappresentazioni teatrali che ci stanno permettendo di valorizzare location come il Chiostro di San Francesco. Un grazie agli sponsor privati, raddoppiati rispetto allo scorso anno”.
Dell’Uomo ha invece illustrato le tante novità dell’edizione, che prosegue quanto di buono iniziato nel 2022: “Sentiamo la responsabilità di proseguire un evento simile, 52 edizioni non sono uno scherzo. Già dalla grafica e dal logo voglio trasmettere un’idea nuova. Tutti i gruppi che verranno qui porteranno un loro repertorio di musica tradizionale orale, quella che oggi nel mondo è conosciuta come “world music”. In Italia negli ultimi 10 anni ci sono molti movimenti nuovi di musica popolare e Alatri non è esclusa da ciò, ci sono tanti ragazzi e ragazze che stanno portando avanti ricerche e tesi sulle tradizioni della nostra città. Utilizzeremo registrazioni di vecchi suonatori di Alatri dal 1936 al 1977, compresa una inedita del primo gruppo folk alatrese a esibirsi a Venezia. Organizzeremo anche seminari, perché il Festival è il contenitore giusto per dare spazio a ciò”.
Il direttore artistico ha insistito soprattutto su un punto in particolare, la necessità di coinvolgere il pubblico “in maniera attiva e non solo passiva”. Non ci si limiterà ai soli spettacoli serali in piazza Santa Maria Maggiore, ma l’intero centro storico sarà protagonista h24: “Ci saranno laboratori gratuiti tenuti da professionisti di canto, ceramica, costruzione di ciocie e cesti in vimini, convegni, mostre. Ci saranno i pranzi e le cene dei popoli a cui ci si potrà prenotare a un costo esiguo per aumentare la condivisione tra cittadini e gruppi ospiti. Li faremo come lo scorso anno a Piazza Regina, che sarà il salotto del Festival”, prosegue Dell’Uomo. Ma non finisce qui: “Faremo spettacoli itineranti anche a Santo Stefano, in viale Duca d’Aosta, a Porta San Pietro e al Trivio in cui tutti sono invitati a suonare e a creare un’atmosfera di festa. Allo spettacolo bisogna assistere, ma anche contribuire a farlo. La festa scatterà già dalla sfilata inaugurale del primo giorno con costumi ciociari. Chiunque ce l’abbia è pregato di toglierlo dal cassetto e indossarlo”.
Un format ricco, già collaudato nella precedente edizione e destinato a essere migliorato, soprattutto per l’enorme risposta già arrivata nelle fasi organizzative: “Ci sono tantissime persone che si stanno offrendo per fare volontariato, sarà un Festival del Popolo, altrimenti ha poco senso farlo. E qui ad Alatri ci scappa ancora la lacrimuccia, anche ai più giovani, quando si parla di tradizione”.