Feti di aborto sepolti e sulla croce il nome della madre, è scioccante
di Massimo Mangiapelo
Feti di aborto sepolti e sulla croce il nome della madre. Una frase dura, scioccante anche da leggere. Ma è la stessa dura e scioccante situazione che si sta verificando presso il lotto 108 del Cimitero Flaminio di Roma. Una violenza istituzionale nei confronti delle donne.
In quell’area, infatti, vengono sepolti i feti superiori a 20 settimane delle donne che decidono di abortire. Dopo l’aborto i sanitari chiedono loro se intendono occuparsi personalmente della sorte del figlio che, ognuna per le proprie ragioni personali, non hanno voluto far nascere. In caso negativo, il feto resta in ospedale. Poi c’è una società che si occupa della sepoltura del feto. Appunto, al cimitero Flaminio di Roma. E fin qui nulla di strano.
Ma verso la fine di settembre una donna ha pubblicato un post su Facebook, con tanto di foto, che è subito diventato virale. Raccontava di essersi recata al lotto 108 del cimitero in questione e di aver trovato tantissime croci di legno con i nomi delle rispettive madri, compreso il suo.
La notizia ha subito suscitato indignazione, tanto da valicare i confini. Proprio ieri dell’argomento si è occupato anche il quotidiano francese “Le Figaro”. Le associazioni che difendono i diritti delle donne hanno denunciato il fatto, considerando che questa situazione lede inequivocabilmente la privacy delle donne che decidono di abortire. Tanto è vero che l’associazione Differenza Donna ha presentato un esposto in Procura. Si ipotizzano i reati di violazione dei diritti fondamentali della donna in merito alla legge 194 sull’aborto e la violazione degli obblighi inerenti al servizio pubblico. Oltre, naturalmente, alla violazione sulla privacy. E infatti ora la Procura sta indagando per capire di chi siano le responsabilità.
Ora, una persona può essere d’accordo o meno sulla pratica dell’aborto. In Italia sette ginecologi su dieci rifiutano di praticare aborti. Molte volte le donne sono costrette ad interrompere la gravidanza per seri problemi. Tante di loro, con il passare degli anni, si pentono di quella scelta. Ma queste congetture lasciano il tempo che trovano. In Italia l’aborto è legale ed ogni donna è libera di decidere cosa fare della sua vita. E vedersi il nome stampato sulla croce, in un luogo pubblico quale un cimitero, è di una gravità inaudita.