Fiume Liri oro della Ciociaria, visita guidata all’Archivio di Stato
L’Archivio di Stato di Frosinone anche quest’anno aderisce alla Domenica di Carta con l’apertura straordinaria della Sala di Studio il 13 ottobre 2019. Nella giornata verranno illustrati gli strumenti, anche elettronici, che permettono di effettuare ricerche archivistiche e sarà messa a disposizione dei visitatori la banca dati dei nominativi presenti nei ruoli matricolari del Distretto Militare di Frosinone. L’Archivio intende proporre anche una visita guidata alla mostra documentaria allestita per l’occasione. L’esposizione riguarda documenti cartografici originali, estratti dal fondo del Genio Civile di Frosinone, serie Terremoto, Danni di guerra, Opere Pubbliche.
In particolare si è voluta centrare l’attenzione sul ruolo fondamentale delle acque, di cui il territorio ciociaro è ricco, ed il suo potenziale utilizzo. L’Italia dell’inizio Novecento era ancora caratterizzata da una economia agricola, ma, cominciava già a svilupparsi un’economia fondata sull’industria che nei decenni seguenti, soprattutto dagli anni Cinquanta, ha segnato il definitivo passaggio da una economia prettamente rurale ad una economia protesa allo sviluppo industriale.
Il Paese non ha mai avuto risorse naturali che potesse assecondare tale sviluppo se non la ricchezza delle acque ed il territorio provinciale poteva soddisfare tale necessità con la produzione di energia idroelettrica. Il corso del Liri, principale fiume della provincia, già utilizzato nei secoli precedenti da molti opifici industriali nei comuni di Sora, Isola, Arpino, Fontanaliri, Monte San Giovanni, Ceprano, nei primi anni del Novecento viene preso in considerazione come fattore di ulteriore sviluppo del territorio. Infatti varie Società elettriche redigono progetti per la creazione di invasi e di condotte forzate per la produzione di energia.
La documentazione esposta, relazioni, progetti, planimetrie, corografie, carte dei bacini imbriferi, statistiche delle precipitazioni e studi sulla portata dei fiumi, oltre a testimoniare questa febbrile attività, che investe anche fiumi minori quali l’Aniene, il Melfa, l’Amaseno ed il lago Canterno, dà, nel contempo, uno spaccato sulla ricchezza naturale di questo territorio.