Frosinone, aeroporto a rischio in Ciociaria tutto trasferito a Viterbo
“Il fronte comune e trasversale che si è creato per scongiurare il trasferimento del 72° Stormo da Frosinone a Viterbo è un fatto molto positivo e con pochi precedenti – ha affermato l’eurodeputato Maria Veronica Rossi – Ottima la mozione votata dal consiglio comunale di Frosinone, encomiabile l’impegno del sindaco Riccardo Mastrangeli e molto preciso ed esaustivo l’intervento del consigliere della Lega Dino Iannarilli che ha spiegato a che punto è arrivato l’iter. Adesso, si tratta di essere ancora più incisivi, perché siamo in una fase veramente cruciale. E’ auspicabile che una delegazione composta da parlamentari, rappresentanti politici ed istituzionali, associazioni di imprenditori, sindacati e comitati di cittadini chieda la convocazione in tempi molto rapidi di un incontro e anche di un tavolo di confronto con lo Stato Maggiore della Difesa e con il ministro della Difesa per capire quali siano le vere motivazioni che stanno dietro la decisione di sradicare il 72° Stormo da Frosinone per portarlo a Viterbo. Eh sì, perché, ad oggi, nessuno ha ancora fornito uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare questa volontà. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche? Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa spasmodica e illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Un incontro chiarificatore, anche con sopralluoghi sui siti interessati, con lo Stato Maggiore della Difesa e con il ministro della Difesa mi sembra a questo punto doveroso anche perché qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
Redazione Digital