Frosinone, alla conquista del Polo Nord
[one_third][/one_third] Nei giorni scorsi il Rotary Club Frosinone ha ospitato il Dott. Marzio G. Mian, uno dei pochi giornalisti internazionali ad aver esplorato sul campo il Nuovo Artico. Mian ha fondato insieme con altri giornalisti internazionali la società non profit The Arctic Times Project con sede negli Usa. In Italia fa parte di The River Journal, progetto di racconto multimediale attraverso i grandi fiumi del mondo. Collabora con Rai, Sette, Il Giornale, GQ, L’Espresso. È stato per sette anni vicedirettore di Io donna, il femminile del Corriere della Sera. Ha realizzato inchieste e reportage in 56 paesi. “Il libro “Artico – La battaglia del Grande Nord” è un lavoro di dieci anni di reportage – ha affermato il Dott. Mian –; l’Artico si sta riscaldando il doppio rispetto al resto del pianeta, è in balia di una spirale mortale, irreversibile. Lo scioglimento dei ghiacci perenni ha scatenato la contesa per la conquista dell’unica area del mondo ancora non sfruttata e che nasconde risorse pari al valore dell’intera economia Usa. Nel Grande Nord si trova il 30% delle risorse di combustile fossile del pianeta, il 40% di tutte le ricchezze del mondo. Nella sola Groenlandia sono presenti: rubini, diamanti, oro, uranio, petrolio e gas. È l’isola più grande del mondo, abitata solamente da 53mila persone. Per la prima volta nella sua storia è sotto i riflettori, è al centro di interessi mondiali. Si aprono strategiche rotte mercantili, ampie e pescose regioni marittime, ciclopiche infrastrutture per le estrazioni. Una spietata corsa neocoloniale ai danni degli inuit. Dalla Groenlandia all’Alaska, dal Mare di Barents allo Stretto di Bering, – ha continuato Marzio Mian – è in atto una battaglia per la conquista dell’ultima delle ultime frontiere. La Cina punta con ogni mezzo a espandere nel Grande Nord le sue ambizioni globali; gli Stati Uniti, ma anche la Norvegia, fronteggiano il pericoloso disegno neo imperiale di Vladimir Putin che considera l’Artico il mare nostrum della Russia e dispiega spie, basi e testate nucleari: un conflitto appare qui oggi più realistico che ai tempi della Guerra fredda. Nel gioco del Ventunesimo secolo incombe su tutte una domanda: di chi è il Polo Nord?”