Frosinone, il vescovo Spreafico incontra il rabbino della comunità ebraica di Roma

di Caterina Bracaglia

Si è svolto, presso l’Auditorium del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, in occasione della “XXIII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei”, l’incontro tra il nostro Vescovo diocesano Mons. Ambrogio Spreafico ed il Rabbino della Comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni, dal titolo “Difronte alla pandemia, ci salviamo soltanto insieme?”

Il dibattito, moderato dal prof. Pietro Alviti, è stato intercalato da brani musicali eseguiti dai musicisti del Progetto DAVKA Jewish Music, insieme al Coro “Ludica Vocalia Fabraterna” del Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano, diretto dalla Prof.ssa Vittoria D’Annibale.

Nello svolgimento dell’evento, sono stati trattati vari temi, a partire da come le Sacre Scritture parlino ed insegnino sul comportamento difronte a calamità naturali, quali le numerose epidemie che vengono narrate nell’Antico Testamento; tale rilettura, induce a riflettere ed a conseguire, nell’uomo di oggi, l’adozione per un senso di responsabilità e correttezza, sia nei confronti di se stesso che per l’intera collettività .

La nostra idea, talvolta presuntuosa, di potenza a saper controllare l’intero Universo per mezzo dell’evoluzione dei mezzi scientifici e tecnologici, viene annientata inaspettatamente dalla reale esistenza di una creatura sub-microscopica, che generando insicurezza e smarrimento a livello mondiale, pone a riconsiderare la fragilità e la precarietà della condizione umana.

Le relazioni interpersonali, minate e circoscritte drasticamente dalla crisi pandemica, hanno subito notevoli difficoltà, come scambio reciproco ed interattivo in tutte le fasce d’età e di stato sociale, incrementando così una situazione di solitudine diffusa, andandosi a sovrapporre, nella maggioranza dei casi, a già preesistenti condizioni di difficoltà ed incertezza.

La sfida e la scommessa, affinchè si possa ritornare ad essere donne e uomini migliori da prima della pandemia, consiste nella volontà a rammendare lo sfilacciamento sociale creato dal turbamento e dalla paura degli eventi che si sono via via susseguiti. I credenti, come popolo, hanno bisogno di vivere insieme, con la consapevolezza che le relazioni umane creino rapporti di fiducia e di unione, ma soprattutto l’umanità è bene che riscopra la comunione e l’alleanza con Dio.

L’amicizia pluridecennale che lega Mons. Spreafico con il Rab. Di Segni dà testimonianza di come, pur rispettando la diversità e la specificità di ciascuno, si possa creare un dialogo di conoscenza, sia per l’aiuto reciproco nell’interpretazione delle Sacre Scritture, ma soprattutto per la scelta a voler dialogare.

Al dibattito, presenti le maggiori autorità civili, militari e di volontariato del nostro territorio, nonché numerosissimi insegnanti, risultavano assenti, ahimè, gli

amministratori della città di Frosinone; peccato, perché hanno perso un’occasione unica nel suo genere, che travalica ogni credo religioso e politico e trasversalmente, per gli argomenti trattati, è stata fonte di arricchimento per ciascun partecipante.

Evidentemente, i temi interculturali ed interreligiosi non sortiscono, dalle nostre parti, grande interesse…ma questa è un’altra storia.