Frosinone, inquinamento 70 giornate di sforamento “Dati impietosi”

“I valori istituzionali ammessi di PM 10 corrispondono a 50 mcg/m3 d’aria, mentre i valori dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indicano 10 mcg/m3 , segnalando e dimostrando come  addirittura anche i valori al di sotto del limite di 10 mcg/m3 siano causa di  danno alla salute. Impietosi anche quest’anno i dati di Frosinone.  70 le giornate di sforamento, il doppio rispetto le 35 ammesse.  Stesso numero dell’anno precedente che ha visto Frosinone peggior capoluogo di Provincia d’Italia. La media giornaliera delle  PM10  il 31 dicembre 2024 è risultata 111 mcg/m3, oltre il doppio del valore ammesso in Italia, addirittura 11 volte il valore raccomandato dall’OMS,peraltro  con assenza  di registrazione delle PM2,5, notoriamente più patogene, purtroppo non calcolate. E la salute dei cittadini? La sensazione è che venga considerata un optional per ciascuno di noi  e soprattutto per le donne gravide, i bambini, i giovani, gli anziani ed i soggetti già malati di  malattie cardiovascolari e respiratorie. E mentre  invitiamo all’astensione chi pratica attività sportiva lungo le strade della città in presenza di siffatte esposizioni giornaliere al fine di ridurre i  danni  alla salute, ci appare  tristemente  ironica, la scritta  sul tabellone apposto nei pressi della piscina ENAL , che cita  Frosinone come “Città del benessere”. In assenza di miglioramento della qualità dell’aria rispetto l’anno precedente  riteniamo doveroso percorrere  un escursus dell’ attività amministrativa comunale contro l’inquinamento nell’anno 2024. Il giorno successivo alla proclamazione di Frosinone Città più inquinata d’Italia, il 10 febbraio 2024, a Palazzo Munari  in conferenza stampa, il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente Antonio Scaccia tranquillizzavano e promettevano  l’imminente controllo delle caldaie delle abitazioni, di cui però, a tutt’oggi, non abbiamo percepito nessun sentore di attuazione. Nella stessa sede il sindaco sottolineava  chiaramente l ‘”effetto canyon” di via Aldo Moro, secondario al traffico veicolare ed alle costruzioni ai margini della strada con intrappolamento degli inquinanti aerei,oltre l’aumento della CO2, per motivare l’importanza e l’estensione delle  isole pedonali. Delle isole pedonali se ne è persa la traccia, mentre  tutti possono constatare quanto accade giornalmente su tale arteria stradale cronicamente intasata di auto e percepire il grado di irritabilità dell’aria che si respira. Nessun seguito alla dichiarazione di programmata chiusura della via Monte Lepini , di conseguenza di via Madonna delle Rose ,ai mezzi pesanti, già discussa e sostenuta anche dal gruppo di lavoro a tal scopo istituito, di cui si è perso persino  il ricordo. Abbiamo intanto assistito alle continue ed estemporanee trasformazioni della viabilità  che hanno stravolto la città, desertificando via Marittima  e sovraccaricando di traffico insopportabile altre strade di minore contenimento. Risultato :   intasamento continuativo del traffico in tutta la parte bassa della città, disagi per tutti ed emissioni emergenziali di scarico da parte delle auto. Emblematica via Fontana Unica dove l’improvviso incremento del transito veicolare, il disagio ad esso correlato e soprattutto la preoccupazione per le conseguenze sulla salute , hanno determinato  la concretizzazione di  uno studio  epidemiologico da parte dei Medici di Famiglia per l’Ambiente. Evidenziata la presenza di  un’elevata percentuale di  soggetti fragili e quindi più suscettibili al danno da polveri, ovviamente partecipata agli amministratori, ma senza nessuna considerazione, risposta e nessun intervento a correzione.  Non possono bastare promesse di risoluzione procrastinate a qualche decennio a venire quali  il BRT  di cui resta ancora imprecisato il percorso, le piste ciclabili inspiegabilmente messe e inspiegabilmente  tolte e  gli ascensori inclinati ridotti a un miraggio. Abbiamo, in attesa delle grandi, leggendarie e lontane opere che comunque auspichiamo, bisogno di risultati immediati non di proclami di propaganda. Il rigettare le possibilità di interventi correttivi più semplici e rapidi, facilmente realizzabili, almeno lenitivi in attesa di quel futuro tanto magnificato e risolutivo ma non ancora  intravedibile,  sta inevitabilmente determinando  lo stratificarsi anno dopo anno del danno alla salute in funzione dei tempi e dei valori di esposizione agli inquinanti. Ognuno valuti sullo stato della  propria salute e su quella dei propri cari, quanto la condizione di stallo dovuta all’inerzia amministrativa, abbia potuto incidere sugli episodi di riacutizzazioni e sull’aggravamento di patologie preesistenti e sull’insorgenza di nuove, prendendo come parametro anche la quantità e la frequenza di assunzione dei farmaci. Il gruppo FutuRa intende sottolineare  e rimarcare  le differenze e la distanza da chi, nelle scelte amministrative,  subordina la salute, bene comune, prioritario e prezioso, ad altri interessi, seppur legittimi ma  spesso non a favore di tutti. Di fatto ci appartengono  principi, visioni e  valori  diversi nella considerazione dei problemi e delle esigenze reali dei città”. Lo comunica Gruppo FutuRa. 

Redazione Digital