Frusta i figli minorenni per farli lavorare nei campi, picchia anche la moglie “Ti sotterro”

Il guinzaglio dei cani o le pompe dell’acqua usati come fruste per picchiare i figli: erano queste le punizioni per i quattro minorenni, due gemelli di undici anni e due ragazze di 16 e 14 anni, quando non volevano andare con lui a lavorare nei campi per badare al suo allevamento di cani. E ancora le continue violenze nei confronti della moglie, picchiata di continuo e minacciata di morte: «Ti sotterrò viva». Andrà a processo un elettricista 43enne di un paese della Valle del Sele, in provincia di Salerno, accusato di violenze e maltrattamenti in famiglia. E’ stata la moglie, difesa dall’avvocato Gerardo Mazzeo, a denunciare il marito, soprattutto per salvaguardare i propri figli. Mentre l’elettricista, assistito dall’avvocato Giuseppe Russo, ha scelto il rito ordinario per affrontare le accuse che gli sono state mosse. Le indagini dei carabinieri hanno portato il pm della Procura di Salerno a tracciare un quadro terribile delle violenze che venivano perpetrate in famiglia. A tal punto che il magistrato definisce «penosa e intollerabile» la condizione familiare. L’elettricista faceva ricorso spesso, secondo gli investigatori, a metodi crudeli per punire i figli ogni qualvolta non rispondevano immediatamente alle sue richieste. Qualsiasi cosa gli capitasse tra le mani diventava arma per colpirli. E ancora, oltre alle continue aggressioni fisiche nei confronti della moglie, erano anche le frasi a contribuire a creare un clima di terrore per la donna: «Ti faccio saltare la testa», oppure «Ti metto nei sacchi». Picchiata anche alla presenza dei figli più piccoli, con schiaffi, calci e pugni. Oltre ad essere umiliata ripetutamente. Dopo la denuncia, la donna e i figli hanno lasciato l’abitazione per trovare rifugio in un luogo sicuro. corriere.it