Funerale con bandiera nazista, nei guai otto militanti di estrema destra
La procura di Roma ha chiesto il processo per 8 esponenti di estrema destra che il 10 gennaio 2022 esposero la bandiera con la croce uncinata nazista sulla bara di Alessia Augello, di cui si celebrava il funerale nella chiesa di Santa Lucia, a circonvallazione Clodia, a pochi metri dalla città giudiziaria. I militanti, davanti al feretro nel sagrato della chiesa, fecero anche il saluto romano gridando «presente». In seguito all’inchiesta aperta dalla procura di Roma, con il pm Erminio Amelio, gli indagati sono accusati di violazione delle leggi Scelba e Mancino in materia di apologia di fascismo e incitamento alla discriminazione all’odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Nel corso dell’udienza preliminare di martedì mattina il pm ha depositato un’integrazione al capo di imputazione e in particolare in relazione all’art.2 della Legge Mancino. L’udienza è stata aggiornata ad ottobre. Alessia Augello, già appartenente a Forza Nuova, è morta in ospedale il 7 gennaio scorso a 44 anni per le complicazioni legate a una trombosi dopo un delicato intervento chirurgico. «Siamo addolorati per la perdita della nostra amata Alessia – aveva scritto su Facebook la zia, Stefania Vesica -. Ci dissociamo totalmente dai fatti che si sono svolti all’esterno della chiesa, dei quali non eravamo a conoscenza e che nemmeno Alessia stessa avrebbe in nessun modo condiviso né apprezzato. Non avremmo mai permesso né autorizzato quanto poi è successo. Chiediamo ai giornalisti e a tutti quanti, vista la gravità della nostra perdita, di rispettare il nostro dolore e il nome di Alessia Augello».