Giovani democratici, Fantini: “Nelle sezioni la vera formazione”
A seguito della scissione avvenuto nel PD, il segretario dei Giovani democratici, Luca Fantini, traccia un bilancio.
“Non siamo d’accordo né sul ricatto morale né sul fatto che la scissione fosse un atto necessario – ha affermato Luca Fantini, segretario Giovani democratici – Noi come giovanile del PD abbiamo lanciato nei giorni precedenti all’Assemblea Nazionale un appello che aveva come hashtag: #restiamouniti. Era un appello al segretario e alla minoranza per provare a restare insieme. Non si può parlare di ricatto, la politica è dialogo, è dibattito, mediazione e purtroppo in un grande partito che tiene insieme tante anime non si può pretendere di avere una linea unitaria su tutto. Il sentimento della base è sicuramente un sentimento di difficoltà, molti si sentono spaesati e non comprendono questa fase. Negli ultimi dieci giorni siamo passati dal ragionare uniti al parlare di scissioni, di forti attacchi contro la linea del segretario e questa discussione è sembrata lontana. Il giovane democratico che sul territorio fa una fatica incredibile a fare politica, rinunciando a molte cose, si sente spaesato. Noi lavoriamo sul territorio e invece il nostro gruppo dirigente si chiude in una discussione tutta interna. Non credo che il partito abbia investito abbastanza in formazione. La verità è che noi dobbiamo capire, oggi, che tipo di formazione vogliamo fare. Se la formazione è il convegno dove i big del partito ci raccontano la loro storia, a me questo tipo di formazione non piace. Io credo che la vera formazione sia nelle sezioni, con i militanti storici. Svilire la forza delle sezioni chiaramente non rende quei luoghi formativi. Reinvestiamo nei circoli, rimettiamo gli iscritti al centro e la formazione si fa in modo naturale – ha concluso Fantini – Tornando allo spazio, lo spazio dei giovani nel partito non basta ma noi dobbiamo guadagnarcelo attraverso le battaglie di cui siamo capaci”.