“Gli alberi non si toccano”, 150 persone si incatenano per non farli tagliare
Il caso era salito all’onore delle cronache in maggio quando fu presentato il piano di restyling di Piazza Europa, un piano che prevede l’abbattimento dei dieci cedri dell’Atlante da sempre segno inconfondibile di quello spazio urbano nel centro di Cuneo. Per salvarli oltre 150 persone si sono ritrovate oggi pomeriggio, venerdì 21 giugno, si sono ritrovati nella piazza per protestare contro il progetto di riqualificazione che prevede la sostituzione degli alberi con 38 nuovi alberi e piantumazioni. Al termine l’incatenamento collettivo agli alberi. La manifestazione, in parte compromessa dalla pioggia, non ha impedito esibizioni di musica, teatro, balli, interventi sotto i portici dei rappresentanti degli 8 gruppi di minoranza consiliare e delle associazioni ambientaliste. Da oltre un mese del resto ci si ritrovava alle 18 tutti i giorni sotto il primo cedro al semaforo di corso Giolitti, per distribuire volantini, raccogliere firme, e selfie per convincere l’Amministrazione a una riqualificazione che comprenda anche i cedri. Il progetto di riqualificazione della piazza, e l’ulteriore intervento alle basse di Stura per la realizzazione di un nuovo parcheggio di testata al Campidoglio, prevedeva un investimento di quasi 7 milioni di euro ed era stato presentato durante il Consiglio Comunale del 16 maggio scorso dai tecnici dello studio Ai Engineering di Torino. Nella piazza senza cedri è prevista la piantumazione di altre piante, più numerose ma più piccole nell’ambito di un ridisegno complessivo del sagrato della piazza in particolare sul lato Stura. Qui troveranno posto un’area giochi attrezzata per bambini, aree dehors, arredi urbani spostabili, una fontana a raso, la pavimentazione drenante in cemento, sedute con panchine dotate anche di sistemi di ricarica device, tavoli e una pergola ombreggiante. E poi ancora una pista ciclabile. Secondo gli esperti gli alberi storici non avrebbero più di 10 anni prima di diventare pericolanti e a rischio crollo. Una piano che però non è piaciuto né ai cittadini né agli ambientalisti che promettono battaglia. «Uno spreco di denaro pubblico» – secondo le opposizioni, secondo le quali per salvare i cedri basterebbe un milione. corriere.it