Gli tolgono la figlia, in Ciociaria noto imprenditore chiede giustizia

di Massimo Mangiapelo

Non vede e non sente la figlia ormai da oltre un mese. Fabrizio Toti se l’è vista portare via dalle assistenti sociali del Comune di Alatri. La bambina è stata portata in un luogo sconosciuto alla famiglia insieme alla madre.

Dopo un primo periodo di battaglie e denunce, il professionista ha trascorso questi ultimi tempi in un silenzio suggeritogli dal suo avvocato. E, tra l’altro, ha fatto anche richiesta al Tribunale dei Minori di poter anticipare la data dell’udienza.

Nel frattempo si è formato un gruppo di sostenitori della famiglia Toti che ha preso a cuore la vicenda ed ha creato un gruppo su Facebook che si chiama “Presto a casa”. Il gruppo, per sensibilizzare la cittadinanza sulla drammatica vicenda, aveva intenzione di organizzare una manifestazione pacifica che si sarebbe dovuta svolgere domani. Ma il Questore e il sindaco Giuseppe Morini non hanno autorizzato la manifestazione a causa del problema dell’assembramento in questo periodo di emergenza Covid.

«Domani pomeriggio – si legge in un post scritto dal gruppo – si sarebbe dovuta svolgere, in Piazza Santa Maria Maggiore, la manifestazione “Presto a casa” in segno di vicinanza e solidarietà a Fabrizio Toti, la cui figlia è stata allontanata da casa oltre un mese fa. Nell’iniziativa avremmo anche manifestato contro l’azione dei servizi sociali del Comune, che secondo noi dovevano aiutare meglio e di più la famiglia Toti. Lazio Unica ha presentato una regolare richiesta e, dopo l’autorizzazione iniziale, sono arrivati il diniego del Sindaco e il divieto del Questore. Rispettiamo le decisioni, ma non cambiamo idea. Ripresenteremo la richiesta in modo da poter svolgere la manifestazione nelle modalità più corrette. Non viene meno neanche il nostro appoggio a Fabrizio Toti, siamo con lui in questa battaglia».