Governo Lega-M5s, fatto rivoluzionario

di Biagio Cacciola

Il governo Conte è un fatto rivoluzionario. Per la prima volta dalla fine della guerra, movimenti che venivano da traiettorie opposte si sono incontrati e hanno firmato un contratto di governo. Se pensiamo solo a quello che accadeva con i governi Prodi e quelli Berlusconi ci accorgiamo di quanto siamo distanti a livello epocale da quelle logiche. Logiche che, con la foglia di fico della destra e della sinistra, erano capaci di coprire la loro inconsistenza, con una appartenenza mistificatrice a uno degli schieramenti. Anticomunismo (senza comunisti) e antifascismo (senza fascisti) erano le polpette avvelenate che si lanciavano al popolo per prosperare nel divide et impera.

Col governo Conte tutto ciò è finito miseramente, con qualche nostalgico che che vede l’osso a cui era attaccato da anni (rendite ideologiche, contratti editoriali, direzioni di giornali), semplicemente svanire. Infatti né la Lega, né i 5 stelle appartengono alla famiglia politica dell’establishment europeo, popolari e socialdemocratici. Per nulla divisi da nulla, anzi smaccatamente uniti in una politica da luogotenentii dei nei confronti dell’Europa dei trattati capestro. Il populismo o sovranismo, invece si richiama direttamente ai popoli, alla necessità di rivedere politiche economiche e finanziare che hanno chiesto sacrifici enormi ai ceti medio bassi, in cambio di niente. E’ questo sovranismo che spaventa i ricchi di questo tipo di Europa che hanno, invece della gente, tutelato i vizi delle caste. In realtà la lotta di classe, come un fiume carsico, ha reinventato soggetti politici che sfuggono alla narrazione del vecchio potere.