Il «Mulino Bianco» va all’asta, lo spot che ha fatto sognare l’Italia

È stato uno dei luoghi più visitati d’Italia. Oltre 13 milioni di persone per un semplice edificio color sasso antico e che tutti hanno sempre visto bianco. Da 50 a 200 persone ogni giorno per un mulino che non è nemmeno segnalato dai cartelli stradali ma che ha esercitato un richiamo più forte di quello della sublime abbazia di San Galgano, a due chilometri di distanza. Merito di uno spot e di un luogo che — per molti versi — non esiste fisicamente ma è il simbolo di un modello di vita. Ora, quel mulino, protagonista del celebre spot del Mulino Bianco diretto negli anni ‘90 da Giuseppe Tornatore sulle note orchestrate da Ennio Morricone per il prodotto più iconico di Barilla, sarà venduto all’asta a ottobre.

L’Istituto Vendite Giudiziarie di Siena ha fissato il prezzo base dell’asta per poco più di un milione di euro: l’offerta minima per aggiudicarsi il «Mulino Bianco» nel bosco di Luriano, vicino a Chiusdino (nei dintorni di Siena) è 831.204 euro e 89 centesimi. Davvero poco per un posto sognato da milioni di italiani. Diventato un agriturismo della famiglia Belli Burchianti con tanto di piscina e prati rasati, ristorante, una decina di stanze, una torre e una parte museale dove sono conservati gli strumenti per produrre l’energia elettrica grazie alla ruota del mulino e le macine per lavorare i cereali.

Le pale del Mulino Bianco iniziano a girare nel 1975. Gli italiani trovano sugli scaffali del supermercato le prime confezioni dei frollini Mulino Bianco, con biscotti da nomi e forme che evocano la nostalgia di tempi passati e atmosfere contadine. E un marchio, disegnato da Giò Rossi con la collaborazione di Cesare Trolli, dalla forte carica simbolica, sintesi di valori e di significati immediatamente percepibili. Soltanto 15 anni dopo la nascita di quel mulino materializzato negli spot e sulle confezioni del prodotti attraverso un disegno stilizzato si va alla caccia di un posto fisico che sia uguale a quello immaginato. E viene scelta questa struttura senese poi dipinta completamente di bianco, simbolo della rottura coi ritmi caotici della vita urbana e dell’industrializzazione. Gianni Quaranta, premio Oscar per la scenografia del film «Camera con vista» cura la ristrutturazione del Mulino, ottenendo un luogo magico, un ambiente straordinario. Gli spot sono realizzati da professionisti di grande levatura come Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone.

È il primo caso in Italia in cui viene scelto un luogo fisico, Chiusdino, per promuovere un prodotto. Anzi, che un marchio viene trasformato in un luogo fisico. Una vera rivoluzione comunicativa. Da un arcaico mondo contadino si passa a una famiglia che va a vivere in un antico mulino, bianco per davvero. La mamma insegnante, il papà giornalista, i due figli e il nonno: la Famiglia del Mulino rappresenta la quotidianità di una famiglia «all’italiana».Un luogo immaginario che invece è reale e ora è in cerca di nuova vita. Ai «pellegrini della famiglia felice» non resta che aspettare e, per dirla alla Barilla, «non smettere di cercare quello che ci rende felici». corriere.it