Investita e uccisa da un pirata della strada, “Gara di velocità tra 2 macchine”

Per Francesca, la sua vicina di casa a Guidonia, chi l’ha investita è uno «schifoso, bastardo, pirata. Vatti a costituire». E così anche per gli amici e i colleghi di Daniela Circelli, 39 anni, dipendente del magazzino Amazon a Settecamini, morta a mezzanotte di ieri in via Tiburtina, a Tivoli Terme, investita da un’auto, probabilmente una Volkswagen Golf, lanciata a tutta velocità in una gara con un’altra vettura, forse dello stesso modello. Entrambi i conducenti non si sono fermati per soccorrere la donna, colpita in pieno mentre attraversava sulle strisce pedonali all’incrocio con via Pio IX, all’altezza del quartiere Borgonovo, e sbalzata una ventina di metri più avanti. Era mezzanotte quando altri automobilisti e alcuni passanti, insieme a una persona con la quale la 39enne aveva un appuntamento e che l’aspettava dall’altra parte della strada, sono accorsi per aiutare la donna rannicchiata al centro della carreggiata, sotto il nubifragio. Per lei purtroppo non c’era più niente da fare. Inutili anche i tentativi di rianimazione fatti dal personale medico di un’ambulanza e di un’automedica del 118. Circelli, la 112esima vittima della strada a Roma e provincia nel 2024, ma anche il 38esimo pedone deceduto – quasi tutti sulle strisce – lascia due figli adolescenti. Abitava a Guidonia, nella zona di Casa Calda, aveva due sorelle. Una famiglia molto conosciuta nel quartiere, un ex compagno, padre dei ragazzi, un passato non facile dal quale sembrava essersi ripresa. Rabbia e dolore si mescolano fra chi l’aveva vista per l’ultima volta solo poche ore prima della tragedia. I commenti sui social sono tutti per lei e contro il misterioso autista della vettura che le ha tolto la vita per un gioco assurdo. I carabinieri della compagnia di Tivoli danno la caccia al pirata della strada – il secondo alle porte di Roma in meno di 48 ore responsabile di un omicidio stradale – e anche al guidatore della seconda vettura al quale potrebbero essere contestati quantomeno i reati di guida pericolosa, fuga e omissione di soccorso. «Correvano come pazzi – racconta un testimone, Giorgio C., che si trovava al volante della propria auto -, mi hanno superato a tutta velocità lungo via Tiburtina. Poco dopo sono giunto all’incrocio, ho visto quella povera donna a terra e ho capito che potevano essere stati solo loro». I militari, sulle tracce dei due, avrebbero già acquisito i filmati di alcune telecamere di sicurezza della zona, prima e dopo il punto d’impatto, per risalire alle targhe dei veicoli. Una in particolare, di una sala slot, avrebbe immortalato con precisione gli attimi drammatici dell’incidente, la donna investita e la fuga dell’utilitaria. Elementi importanti che potrebbero presto fornire risposte concrete per chiudere il caso. Indagini serrate: passati al setaccio i campi nomadi e gli insediamenti abusivi attorno a Tivoli Terme, perché non si esclude che le auto fossero dirette proprio lì. Al vaglio l’allontanamento di qualcuno che di solito risiede da quelle parti e che a questo punto potrebbe essere sospettato dell’omicidio. Da capire anche se i veicoli fossero in regola o rubati e se chi li guidava fosse sotto effetto di alcolici oppure sostanze stupefacenti. O tutti e due. Le indagini, coordinate dalla Procura di Tivoli, potrebbero comunque essere vicine a una svolta. La versione della gara di velocità fra auto è stata confermata anche da altre persone che in quel momento percorrevano via Tiburtina. In pratica, secondo la ricostruzione dei carabinieri, una prima vettura si è fermata per far passare la 39enne che si trovava sulle strisce, ma proprio in quel momento alle sue spalle sono sopraggiunte le due auto: la prima è riuscita a evitare d’un soffio Circelli, poi travolta dalla Golf. Una tragedia legata ancora una volta non solo al mancato rispetto dei limiti di velocità, e forse anche al coinvolgimento di soggetti legati alla malavita, ma anche comportamenti vigliacchi. corriere.it