Jago ‘abbandona’ bimbo a Napoli, ecco la scultura dell’artista ciociaro
Un bimbo nudo, rannicchiato in posizione fetale, una pesante catena a inchiodarlo a terra, al suo futuro già segnato. Suscita dolore e inquietudine la scultura in marmo bianco installata nella notte in piazza del Plebiscito a Napoli. Un’immagine di enorme impatto emotivo. La firma dell’opera è quella di Jago, giovane e apprezzato artista originario di Frosinone, e suona come un monito a guardare in basso, agli ultimi, a quelli ancora più schiacciati degli altri dal peso insostenibile della crisi sociale generata dalla pandemia. È un invito a riflettere sulla condizione di povertà diffusa che sta allargando sempre più le sue maglie. Look down, dunque, guarda in basso, invece di lockdown.
«Il significato della mia opera? Andatelo a chiedere a tutti quelli che, in questo momento, sono stati lasciati incatenati nella loro condizione», spiega l’artista in un video pubblicato sul suo profilo Instagram.
Jago, al secolo Jacopo Cardillo, nato a Frosinone 33 anni fa, ha ottenuto molti riconoscimenti per la sua arte, in Italia e all’estero. Aveva 24 anni quando è stato selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, mentre nel 2012 ha ricevuto dal papa la Medaglia del Pontificato, per la realizzazione di un busto in marmo raffigurante Benedetto XVI coperto dalla veste pontificia, ispirato dal ritratto di papa Pio XI di Adolfo Wildt. Nel 2019 a New York ha completato il Figlio Velato, scolpendo un blocco di marmo Danby del Vermont. L’opera, ispirata al Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, rappresenta un bambino disteso coperto da un velo. L’opera è attualmente collocata presso la Cappella dei Bianchi della chiesa di San Severo fuori le mura, nel rione Sanità di Napoli. corriere.it