“La canzone italiana esiste solo grazie ai napoletani, ieri come oggi”
Non è un errore grafico. Il titolo del nuovo album di Gianna Nannini, è «Sei nel l’anima», con quello spazio fra preposizione e articolo. “Un po’ per distinguerlo dalla mia canzone di qualche tempo fa, un po’ perché volevo mettere l’attenzione sull’anima. Sono partita da quella parola che è il nostro modo per dire soul” .
“Ho deciso di intitolarlo Sei nel l’anima perché all’inizio volevo fare un disco di cover soul, mettere mano al canzoniere Motown: ho iniziato con America, sono passata dal rock-blues a suoni rock melodici, volevo completare il mio viaggio. Ma ottenere i diritti per tradurre quel repertorio era complicato, così ho archiviato il progetto ed ho fatto un disco di soul dei giorni nostri, alla mia maniera, collaborando con gente del calibro di Andy Wright, Troy Miller e Raul Refree”, ha affermato.
Quanto al panorama musicale italiano ha commentato: “In Italia non siamo ancora riusciti a ripartire dalle nostre tradizioni, dalla Calabria, dalla Puglia, da Napoli, dalla tarantella, dalle tammurriate. La canzone italiana esiste solo grazie ai napoletani, ieri come oggi”.
Un legame, il suo, con Napoli rimarcato più volte e che ha voluto proiettare anche nel suo nuovo album: “Il penultimo pezzo è firmato da Giuseppe Faiella, proprio Peppino Di Capri. Volevo il suo swing da americano di Napoli. L’ho chiamato ed eccoci qua. Un paio di anni fa era venuto a vedermi a Maiori. Lo adoro”.
Redazione Digital