Macchine di grossa cilindrata ai neopatentati, ecco le nuove regole

I neopatentati potranno guidare auto più potenti anche nei primi 3 anni dal rilascio della patente. La svolta per i giovani alla guida arriva da uno degli emendamenti alla riforma del Codice della Strada approvati in commissione Trasporti alla Camera. In realtà, come ha specificato il Mit,  il divieto per i neopatentati di mettersi alla guida di auto di grossa cilindrata resta fino a 3 anni dal conseguimento della patente, ma si alza il limite di potenza in modo da tener conto della cilindrata di un’autovettura di media potenza. Secondo il Mit, si tratta di una norma di buonsenso, inserita in un emendamento del gruppo misto, per permettere ai neopatentati di usare l’auto di famiglia di media cilindrata. Dunque, la nuova norma contenuta nell’emendamento stabilisce, per i primi 3 anni di patente, il divieto di guida di autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e di autovetture con potenza massima di 105 kW. L’attuale Codice prevede invece il limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70kw/h per le autovetture. Il ddl di riforma aveva allungato il divieto da 1 a 3 anni lasciando invariate le potenze dei mezzi dopo l’incidente causato dagli youtuber romani alla guida di una Lamborghini. Si annuncia peraltro una nuova stretta sui cellulari alla guida. Un emendamento presentato dal Pd e riformulato dal governo stabilisce la sospensione della patente da una settimana a 15 giorni per chi viene trovato al volante mentre parla al cellulare. La commissione Trasporti della Camera il 21 febbraio ha infatti dato il suo ok, dopo che i deputati hanno terminato di esaminare i 770 emendamenti presentati in sede referente al ddl di riforma del Codice della strada. Dunque, se la proposta passerà il vaglio dell’Aula e poi del Senato il primo marzo, un ulteriore giro di vite si aggiunge alle restrizioni già previste dal ddl. Ma cosa prevede esattamente l’emendamento? Nella nuova formulazione dell’articolo 17 del ddl di riforma del Codide della strada viene stabilito che il conducente “beccato” a parlare al cellulare mentre sta guidando incapperà nel ritiro della patente per una settimana se avrà almeno 10 punti caricati sulla stessa. Nel caso, invece, i punti patente siano inferiori, la sospensione sarà di 15 giorni. Se l’utilizzo del cellulare è causa o concausa di un incidente o è la ragione per la quale un altro veicolo finisce fuori strada, i tempi della sospensione breve vengono raddoppiati. Di fatto, si inasprisce quanto l’articolo 173 del Codice già prevede, ovvero la sospensione della patente da 1 a 3 mesi in caso di recidiva nel biennio. «Ora, se dopo la Camera il Senato approverà questo testo, è già dalla prima violazione e rientra tra i casi di sospensione breve», come ha spiegato Elena Maccanti (Lega), relatrice del provvedimento. Altra stretta riguarda poi la guida sotto effetto di sostanze stupefacenti. Un emendamento approvato l’ha parificata – negli accertamenti – a quello per la guida in stato di ebbrezza. Basterà un controllo per far scattare la sanzione (con le vecchie regole l’assunzione di sostanze  andava dimostrato). Altra novità, comparsa tra gli emendamenti al disegno di legge definitivamente licenziato in Commissione Trasporti alla Camera, è quella che impedisce a chi aspira al conseguimento delle patenti AM, A1, A2 e A di poter trasportare un passeggero. «Si tratta di una norma di buon senso», dicono da Fratelli d’Italia. «È assurdo che fino ad oggi chi si esercitava con foglio rosa, e quindi principiante, potesse portare con sé una persona a bordo, mettendo in pericolo sé e l’altra persona», ha dichiarato la deputata di Fratelli d’Italia Gaetana Russo. corriere.it