Macchine elettriche, colonnine per la ricarica assenti in autostrada

Sono più di 45 mila, ma non bastano. Le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici sono uno dei punti fondamentali del Pnrr, uno di quelli per cui Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, ha chiesto a Bruxelles la modifica del target. In sostanza, verrà pubblicato un nuovo bando di gara per la costruzione delle stazioni di ricarica elettrica, dopo il parziale fallimento dell’ultimo. Il problema non è la realizzazione nelle città, bensì nelle autostrade. Ad oggi sono troppo poche le stazioni già costruite e all’ultimo bando nessuno è stato all’altezza delle richieste: «Le poche proposte progettuali presentate non avevano i requisiti di ammissibilità alla misura», così si legge nel comunicato del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Insomma, difficile attraversare l’Italia senza farsi prendere dalla range anxiety, cioè la paura che l’auto ci lasci a terra per mancanza di energia. Secondo un report di InsideEVs, in autostrada i punti di ricarica (cioè il numero di connettori) sono 682, distribuiti su 595 colonnine. Ma di questi punti, solo 406 sono ad alta potenza, cioè quelle che garantiscono un pieno di energia in meno di mezz’ora. Ovviamente, sono collocate dentro le stazioni di servizio, ma solo una su cinque è attrezzata per la ricarica delle auto elettriche. Inoltre, la distribuzione lungo lo stivale non è uniforme. La maggior parte si concentrano al Centro-Nord, mentre al Sud e nelle Isole è quasi impossibile ricaricare nelle superstrade. La durata della sosta mentre si aspetta che l’auto faccia il pieno si aggira fra i quindici minuti e l’ora e mezza, a seconda della potenza della colonnina. Appena il 60% dei punti di ricarica è ad alta potenza. Per i pochi fortunati che possono accedere a questi connettori l’attesa sarà breve, ma sicuramente una sosta più lunga rispetto a quella che si fa per bere un caffè prima di rimettersi in moto. La crescita dei punti di ricarica è stata più veloce in città. Secondo Motus-E, nel secondo trimestre del 2023 sono stati installati più di quattromila nuovi punti, la maggior parte collocati sul suolo pubblico.