Maltratta alunna di 10 anni, insegnante nei guai

Nonostante due assoluzioni in sede penale, una maestra della scuola elementare di Amalfi sarà costretta a pagare cinquemila euro di risarcimento a una sua alunna per i maltrattamenti fisici e psicologici ai quali l’avrebbe sottoposto durante il quarto anno di scuola primaria, quando la ragazza – oggi maggiorenne – aveva dieci anni. Tutto è iniziato nel 2015. I genitori dell’allora bambina avevano presentato una denuncia nei confronti dell’insegnante. Che, secondo l’esposto, avrebbe avuto comportamenti vessatori nei confronti della figlia. Il pm, al termine della prima fase di indagine e dopo aver ascoltato l’alunna e la maestra, aveva proposto l’archiviazione del caso. Ritenendo non sussistenti e, soprattutto, non provabili i maltrattamenti e le lesioni. Ma il legale della famiglia, l’avvocato Giuseppe Della Monica, presentò opposizione alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero. Il gip, a quel punto, decise per un supplemento di indagine dedicato ad ascoltare altri testimoni. E dopo qualche mese, la Procura presentò una nuova richiesta di archiviazione. Alla quale fece seguito una ulteriore opposizione del legale della famiglia, con la richiesta di formulazione dell’imputazione per maltrattamenti e lesioni personali. L’intricata vicenda giudiziaria arriva, a questo punto, al 2017: il gip ordina al pm la formulazione per quei reati e il processo entra nella fase centrale. Ma dopo il dibattimento e una lunga serie di testimoni, due anni dopo la maestra, assistita dagli avvocati Arturo Fojo e Francesco Gargano, viene assolta da ogni accusa. La difesa dell’alunna a quel punto presenta richiesta di appello agli effetti penali, che però non ha alcun seguito. Finita qui? Per nulla. Chiuso il fronte penale, la difesa presenta appello solo per gli effetti civili. Puntando sulla credibilità della ragazza e sull’assenza di qualsiasi volontà di calunniare la maestra ma solo di stabilire la veridicità di quanto sostenuto. E qui la Corte d’Appello di Salerno ha parzialmente rivisto la sentenza penale, anche se solo ai fini civilistici. Confermata l’assoluzione della maestra per maltrattamenti e lesioni personali. Ma ha derubricato le lesioni volontarie, chieste dal legale della famiglia, con una condanna al solo risarcimento danni per lesioni colpose. La maestra dovrà ora versare cinquemila euro alla famiglia dell’alunna. corriere.it