Mia Martini, voce inconfondibile e artista inimitabile il 12 maggio moriva Mimì
Era il 12 maggio del 1995 quando Mia Martini, 47 anni, all’anagrafe Domenica Rita Adriana Bertè, moriva nell’appartamento di via Liguria 2 a Cardano al Campo, in provincia di Varese, dove si era trasferita da circa un mese per essere più vicina al padre. La cantante, originaria di Bagnara Calabra, verrà trovata solo due giorni dopo, quando il suo manager, preoccupato perché si era resa irreperibile, richiese l’intervento delle forze dell’ordine. Il corpo senza vita della cantante era riverso sul letto, in pigiama, con le cuffie del mangianastri portatile nelle orecchie e il braccio proteso verso il telefono. Da qualche anno Mimì soffriva di un fibroma all’utero per il quale assumeva grosse dosi di farmaci antidolorifici: al necessario intervento chirurgico non voleva sottoporsi, temendo danni al suo caratteristico timbro vocale. La Procura di Busto Arsizio aprì un’inchiesta e dispose l’autopsia, che parlò di un arresto cardiaco da overdose di stupefacenti. Le ipotesi di suicidio sono state più volte smentite dalla sorella Loredana Bertè e dalle altre. La carriera discografica di Mia Martini era iniziata nel 1962 quando, quindicenne e con il nome di Mimì Bertè, incise il singolo I miei baci non li puoi scordare. Ma per il successo aspettò 10 anni quando arrivarono Piccolo uomo, Donna sola e Minuetto. I successi sanremesi: nel 1982 E non finisce mica il cielo di Ivano Fossati, nel 1989 Almeno tu nell’universo, nel 1990 La nevicata del ’56. A fine 1993, diede vita con Roberto Murolo a una appassionata intepretazione in dialetto napoletano di Cu’mme di Enzo Gragnaniello, l’ultimo grande successo commerciale di una cantante straordinaria.
Redazione Digital