A Milano fondati i Fasci italiani di combattimento
[one_third][/one_third] 23 Marzo 1919. La fondazione dei Fasci italiani di combattimento rappresenta un punto cruciale della storia italiana. Questo movimento pone di fatto le radici al ventennio fascista. Analizzando anche solo sommariamente la storia, si scopre che coloro che aderirono ai Fasci non furono solamente i seguaci squadristi di Benito Mussolini ma numerosi provenienti da formazioni di sinistra. Nel movimento figuravano socialisti, repubblicani e sindacalisti rivoluzionari. I Fasci italiani di combattimento furono la risposta al terrore del biennio rosso. Qualcuno infatti avrebbe voluto importare in Italia la rivoluzione bolscevica, spaventando non poco gli uomini politici del tempo. Il Fascismo arrivò a conquistare il potere e diventò quello che sappiamo grazie anche alla morbidezza che Giolitti usò nei confronti dello squadrismo. Si trattò di una crisi dello stato liberale e della vecchia classe politica legata a schemi ottocenteschi.
Il 6 giugno dello stesso anno fu redatto il Manifesto dei Fasci, il quale presentava alcuni punti all’avanguardia per quell’epoca, ad esempio la riduzione dell’età minima degli elettori, fissata a 18 anni, il potere di suffragio e di eleggibilità alle donne. Questo movimento ebbe vita breve poiché nel 1921 fu sciolto per creare il PNF. Quello che accadde dopo lo conosciamo tutti, più o meno.
Paolo Milani