Mondo di Babbo Natale a Frosinone, è polemica

[one_third]Pizzutelli[/one_third] “Il mondo di Babbo Natale? Sarà l’ennesima presa in giro che questa Amministrazione ci farà trovare sotto l’albero allestito per le festività del 2016, consentendo alla società promotrice dell’evento, e a fini di lucro, l’esenzione dall’occupazione del suolo pubblico che graverà così sul Comune, e dunque sui cittadini”. E’ irremovibile Angelo Pizzutelli, Consigliere di opposizione della Giunta Ottaviani, nello stroncare su tutti i fronti l’ultima iniziativa annunciata trionfalmente a mezzo stampa, ma anche attraverso i social, che prenderà il via a Frosinone dal 12 novembre al 1° gennaio, presso la Villa Comunale e in piazzale Vittorio Veneto. “C’è poco da fare, carta canta – spiega Pizzutelli – E così, conti alla mano, scopriamo che per 600 mq circa dedicati alle tensostrutture allestite solo presso la Villa, ai quali si va poi ad aggiungere la metratura occupata dall’evento al centro storico, l’Amministrazione decide di alleggerire la società organizzatrice dei costi relativi all’occupazione del suolo pubblico e degli spazi esterni ed interni alla Villa, come da Regolamento, ritenendo evidentemente le casse comunali in condizioni floride e la nostra cittadinanza forse un po’ troppo ingenua. Non c’è in ogni caso da sorprendersi, visto che l’anno scorso hanno ben pensato di infilare nel pacco regalo degli organizzatori anche l’esenzione dal pagamento dell’energia elettrica, estromettendo inderogabilmente, come accadrà anche quest’anno, tutti gli altri operatori interessati a partecipare a quella che è per eccellenza la festività dell’uguaglianza e della condivisione – prosegue – Non è possibile dare regalie ed alterare la legittima concorrenza, da parte di competitor il cui contributo potrebbe rivelarsi vantaggioso per la città ed il Comune stesso, nascondendosi dietro i 7.50 euro a biglietto richiesti ad ogni cittadino con il palliativo dei 100 ticket distribuiti alle fasce deboli, che però non includono gli alunni delle nostre scuole primarie o per esempio le case famiglia. Dietro l’attestazione della copertura finanziaria, ottenuta anche con qualche forzatura, si nasconde un meccanismo che avrebbe comportato entrate all’Ente per qualche decina di migliaia di euro, a fronte dei soli 2500 che il Comune ha previsto come introito massimo da parte degli organizzatori – conclude Pizzutelli – Sorge spontaneo a questo punto chiedersi in base a quale criterio sia stata scelta la società promotrice dell’iniziativa e perché non sia stato invece avviato un dialogo con tutte le altre associazioni attraverso la pubblicazione di un Bando. Questo avrebbe comportato il coinvolgimento delle numerosissime realtà insistenti nella nostra provincia, che forse avrebbero avuto maggiore voce in capitolo, e poi di quelle a livello nazionale, per passare a scegliere l’offerta migliore per il cittadino e per l’Ente, e poi procedere all’affidamento di un evento importante, ma sicuramente discriminatorio e in qualche modo anomalo, data l’urgenza dell’emanazione della delibera, pubblicata guarda caso in piena estate”.