Museo Veroli-“Intitolazione al prof. Amedeo Maiuri”
di Giorgio Mauti
Scrivo affinché venga presa in considerazione la possibilità di rendere omaggio al celebre archeologo e concittadino Amedeo Maiuri. A Veroli viene ricordato da una semplice targa apposta in Piazza Duomo a cura del Circolo Archeologico Romano, una associazione privata. Quindi nulla di ufficiale. Si potrebbe pensare all’intitolazione di una strada, di un largo, di una scuola. Al sottoscritto piacerebbe che venisse dedicato a Maiuri il Museo Civico Archeologico visto che non ha ancora una intitolazione. Sono state dedicate a lui strade a Napoli, Roma, Salerno, Quarto (NA), Aversa (CE), Orta di Atella (CE), Acerra (NA), Passo di Mirabella (AV), Capri ed Anacapri (NA), Sapri(SA), Trebisacce (CS), Minturno (LT), Bacoli (NA). Troviamo scuole intitolate all’archeologo a Napoli, Pompei, Ercolano, Ceprano e Frosinone. Nel 2018 il Comune di Ceprano ha intitolato a Maiuri il museo archeologico di Fregellae.
Come certamente saprete Amedeo Maiuri nacque a Veroli il 7 Gennaio 1886 e morì a Napoli il 7 Aprile 1963. Entrato nella Sovrintendenza alle Antichità di Napoli nel 1912, passò nel 1914 a dirigere i lavori archeologici nelle isole del Dodecaneso ove svolse una interessante attività scientifica. Dal 1924 diresse la Sovrintendenza alle antichità della Campania, dedicandosi alla campagna di scavi a Pompei ed Ercolano. Dal 1941 ricoprì la cattedra di antichità pompeiane nell’Università di Napoli. Fu direttore del Museo archeologico di Napoli e di Rodi nell’Egeo. Dal 1951 al 1956 tenne la cattedra di Storia romana nell’Istituto universitario Suor Orsola Benincasa. Dal 1936 fu socio dell’Accademia dei Lincei. Tra le località importanti in cui prestò la sua opera di archeologo vanno citate: Liternum, Elea, Stabia, Capri, Sperlonga, Paestum, Sibari, Metaponto, Terme di Baia. Maiuri attraversò indenne le epurazioni postbelliche e fu nominato dal Governo Badoglio reggente della Direzione che già guidava e che continuò a tenere fino al 1961.
Una delle sue scoperte più rilevanti fu quella dell’Antro della Sibilla a Cuma. Ha lasciato numerosi scritti di vasta dottrina e di limpida vena letteraria. Tra i più significativi: Passeggiate Campane, Vecchie e nuove cronache dell’archeologia napoletana,Pompei ed Ercolano fra case ed abitanti, Vita di archeologo, Breviario di Capri. Numerose inoltre le opere di carattere scientifico. Nella collana degli itinerari, musei, gallerie e monumenti d’Italia per conto del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali ha curato i volumi dedicati a Pompei, Ercolano, Capri e Campi Flegrei.