Napoli a Parigi, i capolavori di Capodimonte al museo del Louvre
Il presidente Sergio Mattarella è stato accolto al Louvre dal capo di Stato francese Emmanuel Macron, per l’inaugurazione della mostra «Napoli a Parigi» che vede dialogare i capolavori del museo di Capodimonte e del Louvre. Grande cordialità tra i due presidenti, che hanno attraversato insieme, qualche volta sottobraccio, le sale del museo e hanno posato insieme davanti alla Gioconda. La guida ha spiegato che i dipinti di Leonardo sono stati restaurati, tranne la Gioconda. «Si sta ponendo la questione del restauro di Monna Lisa», ha detto Brigitte Macron. «Una decisione difficile», ha commentato Mattarella, che ha mostrato di apprezzare particolarmente il Danae di Tiziano. Il presidente italiano era accompagnato dalla figlia Laura. Scambio di battute anche tra il ministro italiano della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il presidente francese, noto per avere una predilezione per Napoli: «Sono nato vicino al Teatro San Ferdinando – ha detto Sangiuliano a Macron -, ho promesso alla ministra francese della Cultura (Rima Abdul-Malak, ndr) che la porterò in giro per Napoli sulla mia Vespa bianca, regalo di maturità». Risata e stretta di mano di Macron. Davanti alla «Flagellazione» di Caravaggio il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ha sottolineato che «Capodimonte non ha Leonardo, il Louvre non ha un Caravaggio napoletano… Cari presidenti fate qualcosa per riparare a questo errore», suscitando i sorrisi dei due capo di Stato. Alla fine della visita, durata circa un’ora, Mattarella ha commentato che quella tra Capodimonte e il Louvre è «una collaborazione importantissima». Brigitte ha detto a Mattarella che «queste opere vanno d’accordo come vanno d’accordo Italia e Francia». Il senso della visita di Mattarella a Parigi era riaffermare la solidità dell’amicizia secolare tra i due Paesi, al di là dei dissidi tra governi che talvolta appaiono nella gestione quotidiana dei problemi, primo fra tutti quello dell’immigrazione. Un conto sono le soluzioni operative e anche gli orientamenti politici, che possono essere legittimamente differenti e anche antagonisti, un altro è il rapporto profondo tra i due Paesi uniti dal Trattato del Quirinale. Sono due piani diversi, e Mattarella e Macron sono i garanti di questa continuità. Visitato il Louvre, Mattarella è stato accolto all’Eliseo da Macron per una colazione in forma privata, prima di fare rientro a Roma. Martedì sera il presidente italiano aveva incontrato un gruppo di diplomatici italiani e francesi all’Ambasciata d’Italia di rue de Varenne, e mercoledì mattina aveva visitato la scuola italiana Leonardo Da Vinci, accolto dagli studenti delle elementari, medie e liceo. «L’Europa è non soltanto l’ambito nel quale i nostri Paesi esistono, ma è, soprattutto, un luogo ideale, fatto di persone, esperienze, affinità, valori, sogni», ha detto il presidente agli studenti. «Lo scambio culturale tra Francia e Italia risale nel tempo. Ha dato un contributo alla cultura europea che trova comuni valori ed è fondamentale per la crescita della società. La cultura è il veicolo con cui si percorre la strada del futuro, senza cultura si rimane immobili, non c’è avanzamento sociale e storico. Non si riesce a progettare il futuro». corriere.it