Niente cellulari a scuola, vietato usarli in aula ecco le nuove regole

Repetita iuvant, dicevano i latini. Nonostante i cellulari siano vietati in classe ormai da 15 anni, dai tempi della circolare Fioroni, e la maggior parte dei regolamenti di istituto prevedano espressamente l’obbligo di tenere lo smartphone in cartella durante le lezioni – quando non richiedono di consegnarlo all’ingresso-, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, come promesso nelle scorse settimane, ha ritenuto utile emanare una nuova circolare che portasse la sua firma. Niente di nuovo, in sostanza, rispetto a quanto già stabilito. Semmai un richiamo all’importanza di regole costantemente disattese. La circolare Valditara ricalca sostanzialmente quella di Fioroni che a sua volta faceva riferimento allo Statuto degli studenti e delle studentesse del 1998 secondo cui «l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile». E’ dunque confermato il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni. L’utilizzo di dispositivi digitali in classe è consentito «solo con il consenso del docente, per finalità inclusive, didattiche e formative». «L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare – commenta il Ministro Giuseppe Valditara -. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno». Alla circolare è allegata una recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato sugli «effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi»: nella relazione firmata dal senatore Andrea Cangini (Forza Italia) lo smartphone è paragonato alla cocaina e gli studenti italiani vengono definiti dei «decerebrati» . «Con la circolare – spiega il ministro – non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità». Le sanzioni spettano semmai alle singole scuole che possono introdurle nei loro regolamenti. Quella di Valditara è una moral suasion rivolta non solo agli studenti ma anche a docenti e presidi affinché vigilino sul rispetto delle regole da parte dei ragazzi:«Invitiamo le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi». corriere.it