Nino Manfredi dimenticato da Castro dei Volsci, teatro comunale intitolato a Gassman
Non ha mai dimenticato il piccolo borgo di Castro dei Volsci. Il “Nino” nazionale, uno dei più geniali interpreti della Commedia all’italiana, proprio nel paesino in cui è nato, tornava spesso per rivivere, con i parenti più stretti, i primi anni della sua infanzia. Ma questo legame, per anni, è stato snobbato dalle passate amministrazioni che, invece, hanno scelto di intitolare il Teatro Comunale non all’illustre concittadino, bensì a Vittorio Gassman.
«Con la famiglia Gassman non voglio aprire alcuna polemica – precisa oggi il regista Luca Manfredi – Papà e Vittorio erano ottimi amici. Entrambi, in tempi diversi, sono stati allievi dell’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico. E papà, ai funerali del Mattatore, ricordò che fu proprio l’attore genovese a sostenerlo agli esordi della sua carriera. Tra l’altro io stesso ho ottimi rapporti con l’intera famiglia Gassman». Nel corso dell’inaugurazione di un teatro all’aperto, a Serrone (in provincia di Frosinone), Luca si è però lasciato andare: «Sono molto contento di inaugurare questo teatro a nome di mio padre. Nino sarebbe molto contento di ricevere questo omaggio. A Castro, però, questa sensibilità non l’hanno avuta».
«Ma è acqua passata – riprende subito Luca – perché negli ultimi anni, e in particolare con la nuova amministrazione guidata da Leonardo Ambrosi, le cose stanno cambiando: insieme stiamo progettando una statua di Nino da inaugurare proprio nella piazza del Paese”. “E’ vero – aggiunge il sindaco di Castro, Leonardo Ambrosi – qualche anno fa abbiamo cambiato tutta la toponomastica per inserire, in tutti i cartelli stradali, la scritta: Castro, paese natale di Nino Manfredi. Gli abbiamo dedicato una importante mostra nel Centro storico, d’intesa con la famiglia e, recentemente, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Nino, abbiamo inaugurato un caratteristico mosaico a due passi dalla casa in cui è nato. Ora stiamo lavorando su una statua in bronzo dell’artista Davide Dormino: siamo in attesa di un contributo della Regione. Il monumento riprodurrà la celeberrima figura dell’emigrante con la valigia in mano che esce dal tunnel del Sempione nella scena finale del film Pane e Cioccolata».
E il Teatro? «Stiamo pensando (al di là delle lungaggini burocratiche e delle autorizzazioni) di inserire il nome di Nino, magari in una delle sale attigue, oppure dando una doppia intitolazione al Teatro. E vorremmo farlo chiamando, nello stesso giorno, le famiglie Gassman e Manfredi – continua il sindaco Ambrosi – per una cerimonia dedicata ai due grandi attori italiani. Sarebbe la prima in Italia». «Per me sarebbe il giorno più bello – conclude Luca – E lo sarebbe anche per Nino». La strada della riconciliazione è ormai tutta in discesa. corriere.it