Noi e loro
di Thaira Mangiapelo
“Fermate il mondo, voglio scendere” diceva Jim Morrison. Intanto fermiamolo con una fotografia del presente. Stiamo assistendo all’avanzata di forze di destra populiste e nazionaliste il cui bersaglio principale sono i migranti, gli extracomunitari, quelli sui barconi. E poi non fa niente se in Emilia Romagna 18 persone, tra professionisti e politici, sono stati accusati di aver redatto false relazioni per allontanare bambini dalle proprie famiglie (ricorrendo anche agli impulsi elettrici) per collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti. Oppure se a Napoli 126 persone appartenenti ad alcuni clan della malavita controllavano assunzioni e appalti. E non importa nemmeno se crollano i ponti, se l’Italia si è guadagnata nuovamente uno dei primi posti nella classifica dei Paesi con il tasso di disoccupazione più alto e se i terremotati del Centro Italia protestano a Roma contro un Governo assente, che li ha abbandonati, che non ha mantenuto le promesse e che li fa sentire sempre più soli e fermi davanti all’ultima scossa sismica.
Che fine ha fatto la riforma del regolamento di Dublino? Perché non viene potenziato lo Sprar? Ci domandiamo ancora il motivo per cui, nonostante le richieste di modifica, esistono ancora oggi leggi in Italia che regolano le politiche migratorie che non sono risolutive, ma creano confusione, rappresaglie e patimenti. È “l’altro” il principale problema. È fermare l’immigrazione a tutti i costi. Esiste un noi e un loro. Questo continuo combattere l’altro ha portato ad un vero imbarbarimento della società. Assistiamo a continui vomiti di odio, di rabbia, di violenza verbale, ma anche fisica, verso i diversi ed i più deboli. Dobbiamo reagire coltivando la non violenza perché attraverso essa si possono dare risposte concrete, offrendo soluzioni valide. Nel frattempo “Fermate il mondo, voglio scendere”.