“Non ho i soldi per comprare tonno e bresaola”, ecco lo sfogo di Toninelli
Tra gli «spariti» del M5S vecchia generazione, la comunità di esponenti e parlamentari eclissata dopo le divisioni e lo stop alle candidature, è ancora il cremonese Danilo Toninelli, ex ministro e per dieci anni deputato e senatore – e prima ancora assicuratore laureato in legge – , a riprendersi un poco di scena con la sua rubrica online Contro informazione. Lo fa lamentandosi, tra le altre cose, della sua attuale condizione economica – oggi Toninelli è tornato assicuratore – divenuta a suo dire insufficiente a sostenere adeguati livelli di vita familiare. Lo aveva già segnalato il Corriere della Sera, lo scorso dicembre, con l’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ora rimasto membro del collegio dei probiviri dei Cinque Stelle, a dire: «Stabiliamo un gettone di presenza per le riunioni», sperando invano di raccogliere una piccola quota per il sostentamento. I messaggi sono continuati e, come ricorda il quotidiano Libero, con toni sempre più allarmati e coloriti. «Io prima mangiavo il salmone, sapete noi fissati con la palestra… o mangiavo la bresaola. Cancellato tutto: un po’ perché non è più fattibile. Io non riesco a prendere neanche il tonno. Avete presente una scatoletta di tonno? Io prima prendevo quello in vetro… ma porca p*****a costava due euro e cinquanta! Adesso sono sette euro! Ragazzi, è una roba devastante». I ragazzi sono gli affezionati che gli rispondono e gli domandano come fare. Su informazione, politica, lavoro. «Vi ricordate», continua per esempio Toninelli, in passato collezionista di celebri gaffe e sfondoni, «quando a fine legislatura (…) io dovevo capire come andare avanti lavorativamente per mantenere me stesso e la mia famiglia, e una delle opportunità era quella di andare a fare il commentatore televisivo. Mi avevano offerto anche 700 euro a puntata, e quindi con 700 di qua e 500 di là i miei 4-500 euro lordi li avrei portati a casa, e sarei riuscito a pagarmi il mutuo, le bollette, la scuola dei miei ragazzi. Ma la televisione è una merda! Se accettavo la tivù dovevo stare in mezzo a gente di merda, e dopo dieci anni di Parlamento e di giornalisti, forse era giunto il momento di chiudere la porta in faccia e farcela con le proprie mani». Quindi le vivaci critiche a Matteo Salvini e Giuseppe Conte con cui aveva condiviso anni di Consigli di ministri, il plauso ad Alessandro Di Battista, gli attacchi al governo Meloni. Toninelli si dice in disaccordo sull’abolizione del reato di abuso di ufficio e convinto che il caso Chiara Ferragni sia usato per offuscare certe scelte dell’esecutivo. «Sono tutte cose che con noi gente normale, che la mattina andiamo a lavorare, che ci raccapezziamo mettendocela tutta per tenere tutto assieme, non c’entrano niente». corriere.it