Nuoto, a Frosinone si selezionano i futuri campioni
Ha avuto il merito e il privilegio di curare la preparazione di atleti stranieri nei programmi olimpici delle loro nazioni. Oggi che potrebbe mettere i remi in barca, Fabio Sarti, responsabile del settore nuoto della Rari Nantes Frosinone, ha deciso di raccogliere un’altra sfida, quella che gli ha lanciato il presidente della società Vincenzo Russo, ovvero di fare di “Giovani per lo sport” un progetto di altissimo livello qualitativo. L’iniziativa, presentata nei giorni scorsi nella sala auditorium delle Terme di Pompeo a Ferentino, alla presenza del Commissario tecnico federale della nazionale italiana nuoto Morini, passa ora alla fase della realizzazione. Con un unico obiettivo: avvicinare quanti più ragazzi possibile alle discipline acquatiche e individuare tra di loro i campioni del futuro. “In Ciociaria – spiega Sarti – non è mai stato pensato nulla di simile, motivo per cui sono fiducioso. Partendo dal presupposto che lo sport è per tutti, ma a performance di un certo livello arrivano solo alcuni, la Rari Nantes vuole offrire quello che è a tutti gli effetti un tirocinio motorio. Ci rivolgiamo ai bambini tra i 7 e gli 11 anni per dare loro la possibilità di sperimentare due sport, quali il nuoto e la pallanuoto, estremamente diversi, perché uno individuale e l’altro di squadra, e perciò in grado di fornire un quadro completo di informazioni relative alle caratteristiche di entrambi. In questo modo, le nuove leve potranno, nel giro di qualche anno, attingere a quel “tesoretto” acquisito in precedenza per capire qual è la strada più giusta per loro. A quel punto, con la giusta maturità, potrà cominciare la fase di specializzazione. Fase – spiega Sarti – fatta di regole e disciplina, ma anche di grande entusiasmo. Credo che questo progetto possa regalare grandi soddisfazioni alla provincia di Frosinone perché la Rari Nantes l’ha pensato e disegnato avendo nella mente ben chiare le peculiarità di questo territorio. Adesso ci sarà la fase della divulgazione attraverso tutti i canali mediatici a disposizione. A settembre pensiamo di organizzare degli incontri nelle scuole, senza escludere l’idea di prevedere dei campus estivi ad hoc per far conoscere le due discipline. Perché lo sport fa bene a tutti – conclude – meglio ancora se si ha la possibilità di praticarne due”.