Obbligo mascherina, aumentano i positivi “Decidono gli ospedali”

«Le mascherine non ritornano, ma è facoltà dei direttori delle aziende sanitarie reintrodurre l’obbligo di indossarle in base alla situazione di rischio che dovessero intravvedere, legata a una più intensa circolazione virale». Francesco Vaia, responsabile della direzione  dell’ufficio Prevenzione del ministero della Salute, chiarisce. Le regole per l’obbligo di utilizzare mascherine restano quelle stabilite nella ordinanza del ministro Orazio Schillaci del 28 aprile 2023 su «misure urgenti di contenimento e gestione dell’epidemia da Covid-19». Considerata però l’intensa circolazione di microrganismi che colpiscono le vie respiratorie il 15 dicembre è stata inviata una nuova circolare alle Regioni per rafforzare la raccomandazione di fare tamponi ai pazienti sintomatici  in entrata negli ospedali, per diagnosticare l’origine della malattia e stabilire se è dovuta al Sars Cov 2 o altri patogeni.  L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta in vigore per «lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all’interno di reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente ad alta intensità di cura, identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture». Rientra in questo contesto l’iniziativa dell’ospedale pediatrico Buzzi dove, considerato il boom di richieste al pronto soccorso, dal 15 dicembre è obbligatorio proteggere naso e bocca. Una misura cautelare adottata da altri ospedali italiani, ma limitata in generale ai reparti con pazienti fragili. E’ una fase di alta circolazione virale, non solo Sars-Cov-2 ma anche virus sinciziale (causa delle bronchioliti nei bambini piccoli, specie la fascia 0-2), rinovirus o influenza. Il ministero è intervenuto inviando la scorsa notte alle Regioni una circolare firmata da Vaia dove si rafforza la raccomandazione si raccomanda di effettuare test diagnostici per Sars-CoV-2, e altre infezioni respiratorie virali e batteriche, ai pazienti con sintomi respiratori  in entrata nelle strutture sanitarie: «Si ritiene indispensabile che attivino e potenzino percorsi sempre più ampi di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di tutti i microrganismi». Nello specifico virus respiratorio sinciziale, rinovirus, parainfluenzali, adenovirus, metapneumovirus, bocavirus e altri coronavirus umani. L’obiettivo è avere un quadro completo di ciò che sta avvenendo. L’epidemia da Sars-Cov-2 è sotto controllo. L’Rt, l’indice di trasmissibilità virale, è sotto la soglia epidemica, che è pari all’1. Ora siamo a 0,8. corriere.it