Obbligo vaccinale per tutti, no vax danneggiano il Paese ospedali di nuovo intasati
di Roberto Passeri*
Covid 19: sì, obbligo vaccinale. Vogliamo ancora assistere a queste scene? Il covid è in ripresa, già alcuni ospedali hanno chiuso i reparti, per destinare la struttura ai positivi di questa pandemia. Comincia a rivedersi il via vai delle ambulanze, il pronto soccorso intasato e le terapie intensive hanno ripreso a svolgere la loro triste funzione. Il numero dei contagi comincia a risalire in modo preoccupante,come quello dei morti.
Di fronte a questa realtà, che abbiamo già sperimentato, possibile che ancora ci siano persone che non vogliono vaccinarsi? Non si possono chiudere gli occhi di fronte all’evidenza di un fenomeno, che sta attraversando tutto il mondo. Qualche filosofo, intellettuale o individui, che sono sempre contro tutto e tutti, agitano lo spauracchio e la bandiera pirata della dittatura sanitaria, della restrizione delle libertà. Ma davanti alla salute pubblica, che riguarda tutti i cittadini, come si può ancora perdere tempo prezioso per filosofeggiare, giocare con le parole e con i concetti, trascurando o ignorando i danni, che stanno causando tutti coloro che non vogliono vaccinarsi.
Essi sono tra le prime cause e fonte di contagio, non avendo acquisito armi per difenfersi. Sì, la copertura vaccinale non è totale, ma aiuta a non ammalarsi in modo grave. Ma abbiamo altre alternative o soluzioni? Sembra di no. Penso che essi, invece, stiano limitando la libertà della stragrande maggioranza della popolazione, vaccinata, che non può continuare a vivere con pesanti limitazioni, riguardo al mondo del lavoro, delle relazioni umane, della vita comune del cittadino, che vuole coltivare i suoi hobbies, fare sport, viaggi, manifestazioni e incontri di vario tipo, etc…
Ma queste persone anti-covid hanno avuto qualche parente, amico o conoscente gravemente ammalato, poi, morto, o con gravi conseguenze organiche? Questa non è una realtà inventata da forze oscure e malvagie, o frutto di fantasia, ma una tragica realtà che stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle. Arrivare ancora una volta al lockdown significa per molte persone tristezza, depressione, nevrosi, mali psicologici, che si potrebbero evitare. In che modo? Con l’obbligo vaccinale, essendo la pandemia un problema che investe tutta la popolazione,mettendo a rischio la vita dell’intera comunita’ nazionale senza distinzioni.
Pertanto non è più possibile indugiare o adottare mezze misure come il green pass,con il quale molti giocano, lucrano, trafficano, di difficile controllo, anzi spesso adattato e usato in modo diverso e confuso, a seconda delle situazioni, dei luoghi di lavoro, di cultura e di divertimento. Non si può ancora giuocare a chi è contro o a favore del green pass, ma sono necessarie decisioni forti e nette. E, inoltre, siccome questa pandemia non sarà debellata in poco tempo, come affermano gli scienziati, bisognerà convivere con essa, usando prudenza e giusti accorgimenti, suggeriti dagli esperti di questo settore sanitario.
Come da piccoli abbiamo fatto vaccini per evitare tante malattie, come sono stati trovati rimedi per gravi epidemie nel secolo scorso; avendo fiducia nella scienza, dobbiamo dare tempo alla ricerca per concludere questa battaglia sanitaria, che si presenta difficile con varianti continue e aggiustamenti graduali e continui, per fare fronte a questo nemico invisibile.Certo non possiamo risolvere il problema con comizi, predicozzi, artifici magici o preghiere di vario genere. La scienza ha bisogno di sperimentare continuamente, come ci ha insegnato Galilei, per arrivare ad una meta,ad una verita’ compiuta,ad una tesi dimostrabile concretamente.
Oggi stiamo vivendo un processo evolutivo, che deve adeguare, modulare e ridefinire risposte, prospettive, livelli, mete con con prove e, a volte, con errori, per giungere al risultato finale, a quella verità scientifica, che potrà liberarci da questo male. Molti criticano l’operato dei nostri scienziati e professori, esperti del problema, senza valutare che la pandemia è una novità per tutti; nessuno se l’aspettava o aveva la ricetta pronta per combatterla, per cui tutti stanno agendo, a fin di bene, per trovare una soluzione. Non bisogna attaccare questo o quell’esperto, che può avere una idea diversa, perché essi stanno studiando, e lottando, pur in mezzo a dubbi, incertezze, e, a volte, punti di vista dissimili, ma in buona fede, con scienza e coscienza, cercando di mettere a frutto per la collettività tutto il loro bagaglio culturale, fatto di conoscenze ed esperienze.
*Già dirigente scolastico