“Offriamo 1300 euro al mese ma non troviamo gente”, opportunità di lavoro ecco come fare

Operai e addetti ai macchinari introvabili. Saldatori e carpentieri tra i profili più difficili da reperire sul mercato. Alla Scandiuzzi Steel Constructions sembra impossibile trovare 50 addetti da assumere nel campo metalmeccanico. L’impresa veneta, con sede a Treviso e attiva nel settore delle costruzioni metalliche, si sta scontrando con il cosiddetto mismatch, la mancanza di allineamento tra l’offerta e la domanda di lavoro. «La nostra azienda – dice il direttore dello stabilimento di Brindisi, l’ingegner Fernando Parata – avverte da alcuni anni serie difficoltà a reperire personale qualificato e, in particolare, saldatori, montatori, operai di carpenterie metalliche ed operatori di macchina».
Si tratterebbe poi di assunzioni basate sul Contratto nazionale collettivo dei metalmeccanici e quindi si parla di uno stipendio di circa 1.300 euro netti al mese che cresce in base alla specializzazione. Il tema, lato azienda, è anche la necessità di assumere in tempi stretti. La Scandiuzzi opera da oltre 25 anni nell’area industriale di Brindisi e di recente ha ottenuto una serie di commesse a livello internazionale che richiedono un potenziamento sul fronte del personale a cui si aggiungono investimenti infrastrutturali, in parte già realizzati, per oltre 3 milioni di euro.
Per crescere però servono le persone. «Per quanto ci riguarda siamo pronti ad assumere 50 nuovi dipendenti con effetto immediato. Da qui il nostro appello a non perdere questa opportunità. Ovviamente siamo pronti ad effettuare un percorso di formazione per consentire ai nuovi assunti di acquisire la necessaria esperienza per operare in un ambito così importante come quello metalmeccanico», aggiunge Parata che spiega come la difficoltà nel trovare operai sia diffusa sul territorio. «Il problema non riguarda soltanto noi, visto che nell’ultimo direttivo della sezione Metalmeccanica di Confindustria, che presiedo, anche altre aziende hanno denunciato le stesse difficoltà nel reperire operai e tecnici specializzati per far fronte alle commesse già contrattualizzate».
Per cercare di risolvere il problema degli «operai-fantasma» la Scandiuzzi ha avviato una collaborazione con l’Istituto Tecnico “Giorgi” di Brindisi per scalare la filiera della formazione e trovare tra i diplomati possibili candidati. “L’obiettivo – conclude il Direttore – è di contribuire alla formazione di nuova forza-lavoro partendo proprio dalle scuole. Ed è per questo che ospitiamo anche studenti delle ultime due classi del ‘Giorgi’ per stage formativi che spesso si trasformano nell’anticamera di un posto di lavoro in una realtà consolidata come la nostra». Oggi però gli studenti non bastano e per le aziende assumere (e formare) sta diventando una lotta contro il tempo. corriere.it